“(…) Scrive Marx nel poscritto al «Capitale». «L’economia politica, in quanto è borghese, cioè in quanto concepisce l’ordinamento capitalistico, invece che come grado di svolgimento storicamente transitorio, addirittura all’inverso come forma assoluta e definitiva della produzione sociale, può rimanere ‘scienza’ soltanto finché la lotta delle classi rimane latente o si manifesta soltanto in fenomeni isolati».  Cervetto commenta attentamente questo passo: «N.B. Importantissimo» « 1. L’economia politica classica è ‘scienza’. È da notarlo perché tutta una serie di pseudo-marxisti “umanisti”, “prassitologhi”, strutturalisti tendono a sottolineare l’aspetto di “critica scientifica all’ideologia dell’economia politica” e a ridurre questa a una ideologia… 2. Marx, invece, [spiega] perché una teoria può rimanere scienza benché abbia una ideologia: perché lo sviluppo storico non ha ancora determinato la contraddizione tra la componente scientifica e quella ideologica della teoria. 3) In altri termini si può dire: finché lo sviluppo storico non ha ancora determinato, con nuovi e forti interessi sociali, la rottura della teoria… 4. Questo rapporto dialettico scienza-ideologia è importante 1° per la definizione di scienza; 2° per la definizione di ideologia; 3° per la teoria delle tre fonti del marxismo e per la teoria della coscienza dall’esterno». Marx prosegue: «Prendiamo l’Inghilterra. La sua economia politica classica cade nel periodo in cui la lotta fra le classi non era ancora sviluppata. Il suo ultimo grande rappresentante, il Ricardo, fa infine, ‘consapevolmente’, dell’opposizione fra gli interessi delle classi, fra salario e profitto, fra il profitto e la rendita fondiaria, il punto di partenza dellel sue ricerche, concedendo ‘ingenuamente’ questa opposizione come legge naturale della società. Ma in tal modo la scienza borghese dell’economia era anche arrivata al suo limite insormontabile». Cervetto commenta: “«’consapevolmente’» significa che Ricardo «non mistifica e non ha una falsa coscienza della “realtà oggettiva”, cioè non compie le tipiche operazioni dell”ideologia’. Siccome “consapevolmente” rappresenta la ‘realtà oggettiva’, compie opera di ‘scienza’ e non di ‘ideologia’. È ‘ideologo’ solo in quanto vede questa realtà non in sviluppo ma come definitiva (‘ingenuamente’ = ‘ideologicamente’)]. Ma siccome questa realtà non ha ancora sviluppato tutte le sue contraddizioni, la scienza borghese può rimanere scienza. Non è questione di volontà, ma un esempio importante di come Marx applichi il concetto di determinazione sociale della ‘sovrastruttura’ (in questo caso l’economia politica). Inoltre è un esempio della tesi di Marx per cui la società (e la scienza) risolve solo i problemi che si sono posti storicamente, che si sono maturati»” (pag 27-28) [dall”Introduzione alle «Teorie sul plusvalore»’ di Nicola Capelluto] (in) K. Marx F. Engels, ‘Opere. Volume 33. Karl Marx. Manoscritto economico 1861-1863. Teorie sul plusvalore – I., Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2022]