“Rispetto al gruppo dirigente del partito [socialdemocrazia tedesca, ndr] e ad Engels l’idea di un imminente collasso della società capitalistica non appartiene alla concezione del marxismo di Kautsky e di Bernstein nei primi anni Novanta (41). «Il Generale e August [Bebel, ndr] sembrano troppo impazienti», scrive Kautsky a Bernstein nel 1891, a proposito di un’affermazione di Engels che profetizzava la conquista del potere da parte della socialdemocrazia nel 1898 (42). Ma soprattutto Bernstein manifesta la convinzione che il partito sopravvaluti il ritmo di crescita del proletariato e considera troppo ottimistica la valutazione della velocità dello sviluppo storico, che dà luogo all’illusione sull’immanenza della “catastrofe”. Egli contesta l’idea che i successi elettorali possano costituire un sicuro metro di valutazione della maturità dello sviluppo in direzione del socialismo; al contrario essi sono soprattutto legati al fatto «che le masse vedono in noi l’unico efficace partito di opposizione, quindi per noi vota gente che in altre situazioni avrebbe votato per altri candidati borghesi radicali» (43). Inoltre la concezione dottrinaria della lotta di classe che si è affermata all’interno del partito è il frutto del «fatalismo» che ne caratterizza l’ideologia ufficiale. «L’attuale tattica del partito – afferma nell’autunno del 1893 – sarebbe giusta se noi ci trovassimo immediatamente davanti al grande crollo ed in questo caso sarebbe nell’interesse del movimento trovare noi da una parte e l’unica massa reazionaria dall’altra» (44). In conclusione Bernstein avverte l’esigenza di un approfondimento dell’elaborazione politica del partito, che ne stimoli la capacità di valutare, abbandonato inadeguati schematismi ideologici, l’emergere di sempre nuovi fenomeni nell’ambito di una dimensione pratica” (pag 40-41) [Nicola D’Elia, ‘Il «modello inglese» nella battaglia revisionistica di Bernstein (1890-1895)’, (in) ‘Passato e presente’, Firenze, n. 48, settembre-dicembre 1999] [(41) Rogers, H. Kendall. Before the Revisionist Controversy: Kautsky, Bernstein, and the Meaning of Marxism, 1895-1898′, Garland, New York, 1992, pp. 41-43; (42) Kautsky a Bernstein, s.d., IISG, Kautsky Nachlass, KC 293; (43) Bernstein a Kautsky, 15 ottobre 1893, ivi, K. DV 256; (44) Bernstein a Kautsky, 23 novembre 1893, ivi, K. DV 261. A proposito dell’attesa della “catastrofe” che caratterizza l’atteggiamento di Bebel, cfr. Bernstein a Kautsky, 15 ottobre 1893]