“«L’essere umano non è un’astrazione immanente all’individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l’insieme dei rapporti sociali». In questa enunciazione di Marx, contenuta nelle ‘Tesi su Feuerbach’, Schaff individua la specificità dell’impostazione marxista del problema dell’individuo che la pone in netto contrasto sia con l’esistenzialismo e il personalismo (1) – per la loro visione astratta della persona umana quale individuo isolato – sia con le interpretazioni in senso naturalistico, biologistico del rapporto sociale, cioè come mero rapporto fra rappresentanti della stessa specie (2). La concezione marxiana dell’individuo, quale risulta già nella VI delle ‘Tesi su Feuerbach’, costituisce altresì la confutazione dell’interpretazione in senso esistenzialista del giovane Marx sostenuta da parte di alcuni «marxisti» che, deformando il pensiero degli scritti giovanili di Marx e in contrasto con la realtà storica, contrappongono il giovane Marx al Marx dell’età matura e Marx ad Engels. Schaff non è contrario allo studio del giovane Marx che si proponga di ricercare una risposta alle questioni umane e ai problemi dell’individuo che soprattutto l’esistenzialismo ha il merito di aver direttamente affrontato; ciò che respinge è invece l’interpretazione esistenzialistica del giovane Marx connessa con l’accettazione – tanto più criticabile quando avviene in ambienti marxisti (3) – della concezione esistenzialistica o personalistica dell’individuo. In Marx, secondo Schaff, non solo i problemi dell’individuo sono adeguatamente impostati, ma è possibile trovare anche – e proprio nel giovane Marx – la critica all’impostazione esistenzialista di quei problemi” (pag 35-36) [Augusto Ponzio, ‘Persona umana, linguaggio e conoscenza in Adam Schaff’, Dedalo, Bari, 1974] [(1) La critica dell’esistenzialismo è rivolta da Schaff in ‘La filosofia dell’uomo’ (1961) (…); (2) Cfr. A. Schaff, ‘La filosofia dell’uomo, cit., pp. 26-27; (3) Schaff si riferisce nella ‘Filosofia dell’uomo’, direttamente a L. Kolakowski: v. p. 32. A questo proposito v. A. Martini, ‘Una polemica polacca (L. Kolakowski e A. Schaff)’, in ‘Rivista di filosofia’, 1963, pp. 209-218]