“(…) [S]i deve parlare della temporanea, anche se breve, alleanza di Marx con Blanqui. Infatti nella primavera del 1850, insieme ad Engels e al leader cartista Julian Harney, che aveva in precedenza organizzato di ‘Fraternal Democrats’, ebbe contatti segreti con gli emissari di Blanqui a Londra: il risultato di questa strana confluenza fu una organizzazione chiamata ‘Société Universelle des Communistes Révolutionnaires’ che ebbe vita solo formale e per pochi mesi, ma che durante la sua esistenza produsse due documenti assai importanti per la successiva genesi del leninismo: una breve dichiarazione programmatica facente riferimento alla “dittatura del proletariato”; e il lungo “Address of the Central Authority’ (or Central Committee) che fu composto da Marx ed Engels nel marzo del 1850. Anch’esso era decisamente blanquista nello spirito, giacché guardava fiducioso alla possibilità che si creasse la dittatura del proletariato (piuttosto che quella borghese-democratica) alla prossima occasione di rivoluzione in Germania. Per quanto riguarda Marx il tutto si concluse nel giro di pochi mesi, e non ebbe nessuna conseguenza, tanto più che egli ed Engels, via via, abbandonarono la prospettiva di un moto contadino, se non altro in riferimento alla situazione tedesca. Questo avvenimento segnò però il sorgere di un indirizzo teorico che si mostrò importante altrove (14)” (pag 328-329) [(14) ‘L’Indirizzo’ viene frequentemente citato nella letteratura comunista dopo il 1917 e bisogna credere che abbia avuto una influenza considerevole su Lenin. D’altra parte i testi sovietici tendono a passare sotto silenzio l’alleanza con i blanquisti del 1850. È vero che non durò a lungo; tuttavia diede luogo ad una dichiarazione unitaria, il cui primo paragrafo dice: «Scopo dell’associazione è l’abbattimento di tutte le classi privilegiate, e la sottomissione di queste classi alla dittatura del proletariato attraverso la rivoluzione permanente, fino alla realizzazione del comunismo, che deve essere l’ultima forma di costituzione della famiglia umana». Per una analisi del concetto di «dittatura del proletariato» e delle posizioni assunte da Marx e Blanqui nell’enunciarlo, vedi di Harld Draper, ‘Marx and the Dictatorship of the Proletariat’, in ‘Cahiers de l’Institut de Science Economique Appliquée’, n. 129, 1962. Gli statuti della Société Universelle portavano sei firme: quelle di Marx, Engels e Willich, come rappresentanti della Lega dei comunisti tedeschi; di J. Vidil e Adam, per i Blanquisti; e di Harney, a nome dei cartisti. Cfr. Nicolaewsky e Maenchen-Helfen, ‘Karl Marx’, trad. it., cit., p. 239. Dall’ottobre 1850, Marx ed Engels divennero scettici sulla possibilità di realizzazione di una società internazionale comunista e di conseguenza ne informarono i blanquisti. Cfr: ‘Werke’, cit., vol. VII, p. 646] [George Lichtheim, ‘Le origini del socialismo’, Il Mulino, Bologna, 1970]