“In un brano sulla filosofia di Kant [dell’Ideologia tedesca, ndr], Marx e Engels mettono alla prova vari termini collegati al concetto di «rispecchiare» e «corrispondere»: «La situazione in Germania alla fine del secolo passato si rispecchia completamente [spiegelt sich vollständig ab] nella ‘Critica della ragion pratica’ di Kant… Questa buona volontà di Kant corrisponde completamente [entspricht vollständig] all’impotenza, all’oppressione e alla miseria dei borghesi tedeschi…» (2). Lo stesso brano prosegue definendo Kant «encomiastico portavoce» [beschönigender Wortführer] della borghesia tedesca, denuncia la sua presunta ignoranza del modo in cui le idee sono condizionate e determinate [bedingt, bestimmt] dai rapporti materiali di produzione, e parla della «espressione [Ausdruck] teorica degli interessi reali» (i quali ultimi sono economici e determinati dalla classe dominante). Non sorprende che ‘L’ideologia tedesca’ tratti non soltanto dei «completi riflessi» del genere ora illustrato, ma anche delle distorsioni che tali riflessi possono comportare. Le ideologie sono definite «riflessi diffusi» ed «echi» del «processo reale di vita». Nelle ideologie, gli uomini e le condizioni della loro vita «appaiono capovolti, come in una camera oscura». Tali distorsioni e capovolgimenti possono essere spiegati con il riferimento al «processo storico della vita» degli uomini [aus ihrem historischen Lebensprozess] (3). È stato osservato, tuttavia, che le immagini di «rispecchiamento» e «riflesso» che hanno una parte così importante nella teoria marxista successiva non sono applicate ‘direttamente’ alla letteratura in nessuna opera in cui Marx avesse una parte rilevante (4). È sempre nell”Ideologia tedesca’ che Marx e Engels rivelano per la prima volta il loro celebrato modello della «base» e della «sovrastruttura». È qui che parlano dell’«organizzazione sociale sviluppantesi immediatamente dalla produzione e dagli scambi, la quale forma in tutti i tempi la base [die Basis] dello Stato e di ogni altra sovrastruttura [Superstruktur] idealistica», e deplorano lo sviluppo del capitalismo che risolve tutto in puri rapporti monetari e distrugge così «per i proletari tutti i rapporti naturali e tradizionali, per esempio i rapporti familiari e politici, insieme con tutta la loro sovrastruttura [Uberbau] ideologica» (5)” (pag 113-114) [S.S. Prawer, ‘La biblioteca di Marx’, Garzanti, Milano, 1978] [(2) Mew III, 176-177 (OC V, 187-188; (3) MEW III, 26-27 (OC V, 22-23); (4) Cfr. V. Karusicky, ‘Widerspiegelungstheorie und Strukturalismus. Zur Entstehunggeschichte und Kritik der marxistisch-leninistischen Aestetik’, München, 1973; (4) MEW III, 36, 356 (OC V, 75, 383)]