“Ecco un’ associazione che, sotto la maschera dell’anarchismo più estremista, dirige i suoi colpi non contro i governi esistenti, ma contro i rivoluzionari che non accettano la sua ortodossia e la sua guida. Fondata ad opera della minoranza di un Congresso borghese, s’insinua tra le fila dell’organizzazione internazionale della classe operaia, cerca anzitutto di prendere la testa e, quando vede fallire il suo piano lavora per disorganizzarla. Essa sostituisce sfrontatamente il suo programma settario e le sue idee ristrette al vasto programma, alle grandi aspirazioni della nostra organizzazione; essa organizza, nelle sezioni pubbliche dell’Internazionale, le sue piccole sezioni segrete che, obbedendo ad una medesima parola d’ordine, riescono in molti casi a dominarle con la loro azione preordinata: attacca pubblicamente, sui suoi giornali, tutti coloro che si rifiutano di assoggettarsi ai suoi voleri; provoca la guerra aperta – sono parole sue – nelle nostre file. Per raggiungere i suoi fini non arretra di fronte a nessun mezzo, a nessuna slealtà; la menzogna, la calunnia, l’intimidazione, l’agguato le sono ugualmente propri. Infine, in Russia, prende completamente il posto dell’Internazionale e commette, sotto il nome di questa, crimini di diritto comune, alcune truffe, un omicidio, per i quali la stampa governativa e borghese ha addossato la responsabilità alla nostra organizzazione. E l’Internazionale dovrebbe tacere tutti questi fatti perché l’associazione che ne è colpevole è segreta! L’Internazionale ha in mano gli statuti di questa associazione, sua mortale nemica; statuti in cui essa si proclama apertamente moderna Compagnia di Gesù e dichiara che è suo diritto e suo dovere mettere in opera tutti i metodi d’azione gesuitici; statuti che spiegano in un sol colpo tutta la serie di azioni ostili di cui l’Internazionale è stata fatta bersaglio da questa parte; ma essa non dovrebbe servirsi di questi statuti, perché significherebbe denunciare una società segreta! Contro tutti questi intrighi c’è un solo mezzo, ma di un’efficacia folgorante: bisogna darne la più ampia pubblicità. Svelare questi maneggi nel loro insieme significa renderli inoffensivi. Proteggerli col nostro silenzio non sarebbe solo un’ingenuità di cui i capi dell’Alleanza sarebbero i primi a ridere, sarebbe una vigliaccheria. E ancora sarebbe un atto di tradimento verso quegli Internazionalisti spagnoli, membri dell’Alleanza segreta, che non hanno esitato a divulgarne l’esistenza e il modo d’agire quando essa è passata all’aperta ostilità verso l’Internazionale. Del resto tutto ciò che è contenuto negli statuti segreti si trova già; ed in forma ancor più accentuata, nei documenti pubblicati, in lingua russa, da Bakunin e Necaev stessi. Gli statuti non sono altro che una conferma. Che gli intriganti dell’Alleanza gridino pure alla delazione. Noi li denunciamo al disprezzo degli operai e alla benevolenza dei governi che han così bene servito disorganizzando il movimento proletario. La ‘Tagwacht’ di Zurigo, in una risposta a Bakunin, aveva ben ragione di dire: “Se non siete un agente prezzolato, quel che c’è di sicuro è che un agente prezzolato non potrebbe fare più danni di voi”” [Friedrich Engels, “Introduzione all’opuscolo “L’Alleanza della democrazia socialista”” (pag 280-281) (in) Michail Bakunin, ‘Opere complete. Volume VI. Relazioni slave, 1870-1875’, Edizioni Anarchismo, Catania, 1985]