“Se il credito appare come la leva principale della sovra produzione e della spinta all’estremo del processo di riproduzione del capitale, è perchè una gran parte del capitale sociale è impiegata dai non proprietari che trascurano le precauzioni del proprietario singolo. La messa in valore del capitale, fondato sul carattere antagonista della produzione capitalista, non permette il libero sviluppo che fino ad un certo punto e dunque costituisce in realtà un intralcio immanente, una barriera della produzione, barriera che il credito di continuo rovescia. Il credito accelera per conseguenza il materiale sviluppo delle forze produttive e la creazione di un mercato mondiale, che il modo di produzione capitalista ha la missione storica di stabilire, fino ad un certo punto, come fondamento materiale della nuova forma di produzione: esso nello stesso tempo accelera le violente eruzioni di tali opposizioni, ossia le crisi, e per conseguenza, la dissoluzione dell’antico modo di produzione. Dunque, il credito ha un carattere immanente: esso spinge, da una parte, la produzione capitalista a fare dell’arricchimento mediante lo sfruttamento di valore altrui un sistema enorme di speculazione e di gioco, limitando sempre più il numero di quelli che sfruttano la ricchezza sociale; e permette, d’altra parte, l’avvento di un nuovo modo di produzione” [Marx, Il Capitale, Libro III, cap. XXVII] [in Amadeo Bordiga, Sul filo del tempo. Contributi alla organica ripresentazione storica della teoria rivoluzionaria marxista, 1953]