“Un aggancio diretto da parte della Kuliscioff all’opera di Marx è del resto indubbiamente comprovato dalla conferenza che essa tenne, nel corso degli anni ’90, sul I Libro de ‘Il Capitale’, riferendosi in particolare al capitolo dedicato a ‘La giornata lavorativa’, in cui aveva modo di esemplificare il significato delle categorie marxiane di ‘plusvalore assoluto’, ‘plusvalore relativo’, nonché di introdurre il concetto di ‘esercito industriale di riserva’ (116). Essa si impegnava inoltre attivamente, al di là della divulgazione del pensiero di Plechanov, anche nella diffusione degli scritti di Engels: nel corso di una conferenza da lei tenuta nel 1885 presso la sede del «Fascio Operaio» di Milano sul tema ‘Il movimento politico e intellettuale in Russia’, veniva infatti posto in vendita per la prima volta in Italia il volume ‘L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, tradotto da Martignetti e pubblicato nello stesso anno da De Gennaro (117). Se non appare lecito, da un lato, ricondurre esclusivamente all’azione della socialista russa la divulgazione del socialismo scientifico in Italia – come ribadisce Ragionieri ricostruendo la fitta rete di rapporti intercorsi direttamente tra SPD e circoli operai e socialisti italiani (118) -, è tuttavia necessario riconoscere che la funzione svolta dalla Kuliscioff, superando i generici confini di una conoscenza dei dibattiti politici d’oltralpe si esplicò attraverso un sistematico tentativo di mediazione tra l’ideologia marxista e il movimento socialista italiano. Un significativo riconoscimento dell’azione politica svolta dalla Kuliscioff veniva del resto nel 1893 dallo stesso Turati, il quale, in una lettera a Engels, faceva esplicito riferimento all’«origine russo-allemande» del socialismo milanese (119)” (pag 651-652) [(116) Fondo Turati. Appunti per una conferenza su Il Capitale, sez A. Kuliscioff, Bologna; (117) V.F. Anzi, Il partito operaio italiano: episodi e appunti, Milano, 1933, p. 57; v. anche Marx-Engels, Scritti italiani, cit., p. 250; (118) V.E. Ragionieri, ‘Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani’, cit., p: 177 e sgg.; (119) Marx-Engels, ‘Corrispondenza con italiani’, cit., p. 466]