“Nella casa di Soho, punto di incontro di intellettuali socialisti e di esuli ansiosi di conoscere gli autori del ‘Manifesto del Partito Comunista’, nella vita quotidiana si incrociavano più personalità, più lingue e più modi di pensare. Non è un caso che, nel 1870, Engels decise di trasferirsi definitivamente a Londra (nella zona di Primrose Hill, a nord della metropoli) con il preciso intento di poter frequentare con assiduità Marx e la sua famiglia. Ed Engels prese a cuore anche la formazione di Tussy, determinato a fornirle un’istruzione eterodossa, non improntata alla tradizione educativa vittoriana. Un discorso, questo, che l’illustre mentore aveva avviato l’anno prima, nell’estate del 1869, quando aveva ospitato a Manchester l’allora quattordicenne Eleanor (…). In verità, la ragazza era stata a Manchester già nel maggio 1868 insieme con il padre: in quella occasione la compagna di Engels, Lizzie Burns, le fece conoscere, insieme alla Manchester dei quartieri più degradati, anche quella dei cotonifici e del mondo operaio che Elizabeth Gaskell aveva descritto con grande realismo nel romanzo industriale ‘Mary Barton’ (1848) (11) che, per pura coincidenza, era stato dato alle stampe lo stesso anno del ‘Manifesto’. Insomma, Eleanor, divenne una presenza pienamente accolta in casa Engels dove, fra l’altro, strinse amicizia con la piccola Mary Ellen, la nipote di Lizzie Burns. Comunque sia, va detto che l’estate del 1869 vide Engels del tutto coinvolto nell’istruzione della sua giovane ospite (….) (12). Appare evidente come il soggiorno irlandese (a) avesse mostrato alla ragazza un aspetto dell’Impero britannico di cui non era a conoscenza: aveva visto con i suoi occhi la realtà di un popolo oppresso, aveva osservato e compreso che la Monarchia non riservava attenzione alcuna, se non in negativo, a una nazione così vicina eppure così lontana. Aveva toccato con mano le nefaste conseguenze della grande carestia del 1848, con circa tre milioni di irlandesi morti di stenti. Non solo, ma aveva anche saputo dell’esistenza di un movimento feniano che, di fronte alla sordità del Parlamento di Londra, aveva adottato metodi sempre più violenti nella lotta contro l’oppressore britannico (13). Di qui il desiderio di Tussy, sostenuto in modo convinto e appassionato, di partecipare alla manifestazione di Hyde Park insieme alla famiglia. Quello di Eleanor era un atteggiamento che già rivelava una personalità ben definita. E, infatti, si muoveva sulla base di una sensibilità sociale che, inevitabilmente, la spinse a definire un rapporto con gli altri in termini politici. In breve, forte delle sue convinzioni immaginava se stessa come parte di una rivoluzione che presto avrebbe interessato la società intera. Per di più, l’ideale rivoluzionario si soprapponeva alla parità di genere che, dall’ottica del suo femminismo consapevole, non poteva non significare che le donne sarebbero state le nuove protagoniste sulla scena della storia. Un nuovo capitolo della vita di Eleanor Marx ebbe inizio con l’entrata in scena di Hippolyte Prosper Olivier Lissagaray, un intellettuale francese di origine basca che era stato in prima linea durante l’autogoverno della ‘Commune’ parigina, mostrando temperamento, coraggio e coerenza politica” (pag 13-14) [Michela Marroni, Eleanor Marx. Traduttrice vittoriana e militante ribelle’, Edizioni ETS, Pisa, 2021] [(11) Sull’importanza sociologica del romanzo gaskelliano, si veda S. Heffer, ‘High Minds: The Vittorians and the Birth of Modern Britain’, London, Windmill Books, 2014, pp. 115-116 (…); (12) C. Tsuzuki, The life of Eleanor Marx, 1855-1898: A Socialist Tragedy’, Oxford, Clarendon Press – Oxford Univ. Press., 1967, pp: 24-25; (13) Il movimento feniano era in realtà una società segreta che si poneva come obiettivo primario l’indipendenza dell’Irlanda. Dopo la carestia circa due milioni di irlandesi emigrarono negli Stati Uniti. Perciò non può destare meraviglia che la società fosse fondata nel 1858 a Chicago da J. O’Mahon con un programma nazionalistico e repubblicano. Il nome richiamava gli antichi “fiana”, guerrieri gaelici dei tempi dell’eroe leggendario Finn Mac Cumhail. Diffusa soprattutto tra gli irlandesi emigrati negli Stati Uniti, l’associazione fece sovente ricorso alla violenza, inclusi una serie di atti di terrorismo. Operò in Irlanda, in Inghilterra e in Canada (che era un ‘dominion’ inglese), finché la repressione attuata dagli inglesi a partire dal 1870 non disperse il movimento. Verso la fine del diciannovesimo secolo i feniani persero ogni forza organizzativa fino a scomparire del tutto. Come indicano gli storici, la maggioranza dei suoi membri confluirono allora nel Sinn Fein. Su tema si rinvia a M.G. Walker, ‘The Fenian Movement, Colorad Springs, CO, Ralph Myles Publisher, 1969] [(a) In settembre Engels, accompagnato da Lizzie e Tussy, fece un breve viaggio a Dublino, Killarney e Cork, ndr, v. cit. p. 13]