“Consentitemi di citare un altro errore. Non molto prima della sua morte Mendeleev scrisse: «Nutro un particolare timore per la qualità della scienza e di tutta la cultura e la morale in genere di un “socialismo di Stato”». Questi timori erano fondati? Oggi, i più lungimiranti studiosi di Mendeleev hanno incominciato a vedere chiaramente le vaste possibilità di uno sviluppo del pensiero scientifico e tecnico scientifico, possibilità esistenti grazie al fatto che questo pensiero si è per così dire nazionalizzato, emancipato dalle lotte mortali della proprietà privata e non gli si richiede più di prestarsi al brigantaggio dei proprietari individuali, ma è inteso a servire allo sviluppo economico della nazione nel suo insieme. La rete degli istituti tecnico-scientifici sul punto di essere fondati dallo Stato è soltanto un piccolo sintomo direi materiale delle possibilità senza limiti che si sono aperte. Non cito questi errori per gettare una macchia sulla grande fama di Dmitrij Ivanovic. La storia ha espresso il suo verdetto sui maggiori punti controversi e non è il caso di riprendere la disputa. Ma consentitemi di sottolineare che i più gravi errori di questo grande uomo contengono una lezione importante per gli studiosi. Dal campo della chimica alle prospettive sociali non esiste un passaggio ‘diretto’ e ‘immediato’. E’ necessario il metodo obiettivo della scienza sociale. Il marxismo è appunto questo metodo. Ogniqualvolta un marxista tentava di trasformare la teoria di Marx in chiave universale e di ignorare tutte le altre sfere del sapere, Vladimir Ilic (Lenin) lo rimproverava con l’espressione significativa di ‘komchvanstvo’ («comunista spaccone»). Ciò vorrebbe dire in questo caso particolare che il comunismo non può essere un surrogato della chimica. Ma il teorema opposto è altrettanto vero. Un tentativo di liquidare il marxismo partendo dal presupposto che la chimica (o le scienze naturali in genere) è in grado di risolvere tutte le questioni sarebbe degno di un «chimico spaccone» (‘Khimchvanstvo’), la qual cosa, sia in via teorica che in pratica, non sarebbe meno falsa e pretenziosa di un comunista spaccone” [Leon Trotsky, ‘Marxismo e scienza’, Roma, 1969] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]