“I rapidi e densi ‘excursus’ di Labriola, noti specialmente attraverso la splendida argomentazione svolta nel primo Saggio (72) e, parzialmente, dagli appunti delle lezioni di filosofia della storia (73), ci forniscono un panorama ragguardevole della consistenza ideologica dei movimenti popolari dominati da figure eroiche e tragiche di agitatori politici, religiosi e sociali i quali nella storia ufficiale svolsero la parte degli eretici, dei rivoluzionari, dei sovvertitori dell’ordine sociale esistente, ma che Labriola con molta concretezza colloca alle radici più lontane del comunismo critico. Fra Dolcino, Gioacchino da Fiore, i Millenari, i Taboriti, i Fraticelli, Cabet, Fourier, Considérant, Owen, e poi Morelly, Mably, Meslier, Babeuf, la Carboneria, Buonarroti, Blanqui, Bakunin gli appaiono le figure o i momenti che contrassegnano le tappe del lento, faticoso, contrastato, contraddittorio, doloroso cammino culminato nel Manifesto di Marx ed Engels. E se queste figure di profeti, di egalitari e di rivoluzionari impugnarono come arma di combattimento la dottrina dell’eguaglianza e del diritto di natura a ingenuo e grossolanamente utopistico principio di una lotta la quale, per il marxista Labriola, non poteva non sembrare cristallizzazione dell’utopia, tuttavia le figure di Marx ed Engels erano là, nel vivo della storia, a significare e indicare «la luce teorica portata sul movimento proletario» (74): due intellettuali che nel più profondo della loro cultura e della loro azione politica costituiscono il vero tessuto connettivo sociale, manifestato col dare «al comunismo gli elementi di una nuova dottrina, e il filo conduttore per ravvisare nelle intricate vicende della vita politica, le condizioni del sottostante movimento economico» (75), cioè hanno fornito al proletariato, al «gruppo subalterno» «i concetti più universali, le armi ideologiche più raffinate e decisive» (76)” [Alfeo Bertondini, ‘Antonio Labriola educazione politica cultura’, Urbino, 1974] [(72) ‘In memoria del manifesto dei comunisti, CMS; (73) Dal Pane, Antonio Labriola, in appendice; (74) ‘In memoria’, CMS, p. 16; (75) ‘In memoria…’, CMS, p. 28; (76) MS, p. 81; CMS: Saggi sulla concezione materialistica della storia, a cura di E. Garin, Bari, 1965]