“Contemporaneamente Lenin respinge il canto delle sirene riformistiche che si facevano forti delle oggettive difficoltà per attaccare “l’utopia bolscevica”. Su questo secondo fronte Lenin porta avanti la lotta con una serie di articoli e di saggi. Su di uno, scritto appunto nel giugno del 1918, vogliamo soffermarci per la sua grande attualità in quanto spiega le ragioni oggettive degli “orrori” tipici della guerra nell’epoca dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria. Orrori sui quali oggi, tramite la televisione e i giorni la classe dominante sta portando avanti una campagna ideologica. Questa riflette le odierne lotte tra i gruppi imperialistici internazionali per la suddivisione del mercato mondiale. Engels prevede, con quarant’anni di anticipo, la prima guerra mondiale. Lenin per denunciare la “mancanza di principi” e il passaggio “nei fatti” con la borghesia dei menscevichi, i riformisti di allora, si rifà all’autorità di uno dei fondatori della scienza rivoluzionaria del proletariato, ad Engels. L’articolo scritto da Lenin il 2 giugno 1918 porta il titolo di “Parole profetiche”. Vi spiega come “…le profezie miracolose sono favole. Ma le profezie scientifiche sono un fatto acquisito. E ai nostri giorni, quando dappertutto lo scoraggiamento; anche la disperazione, sono così frequenti, è utile ricordare una profezia scientifica che si è verificata”. Il riferimento è ad uno scritto di Engels del 1877 sulla futura guerra mondiale, sulla sua necessità prodotta dalla natura stessa del capitalismo, sulle atrocità oggettivamente legate a quegli eventi. Riportiamo una parte del passo di Engels citato da Lenin: “E infine, non c’è per la Prussia-Germania, alcuna guerra possibile se non una guerra mondiale, e, per la verità, una guerra mondiale di una ampiezza e di una violenza ancora mai vista (…)”” [Roberto Casella, Battaglie e principi per una politica comunista, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2007] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]