“Non si può concludere l’esame della guerriglia in Europa durante il XIX secolo senza citare brevemente due grandi rivoluzionari antesignani delle moderne lotte del proletariato contro il capitalismo e delle guerre di liberazione: Friedrich Engels e Karl Marx. Engels, che aveva partecipato alla guerra rivoluzionaria del Baden nel 1849 ed aveva così conosciuto per esperienza la guerriglia, si era convinto che essa, condotta con iniziativa ed abilità, avrebbe potuto rivelarsi molto efficace. In molti dei suoi scritti, ed in particolare nelle ‘Ausgewählte militärische Schriften’, dove vengono esaminate e sottoposte a critica tutte le principali guerre di guerriglia del secolo, emerge un quadro realistico di questo tipo di lotta come forma particolare, ed essenzialmente pratica, di azione rivoluzionaria. Con molta acutezza, anticipando tempi futuri, riconobbe l’enorme forza di una resistenza popolare, attuata con i mezzi della guerriglia, contro un esercito di invasione e di occupazione. Ma si rese conto anche che la guerriglia, come guerra popolare totale contro potenti eserciti regolari nemici, avrebbe avuto qualche prospettiva di successo soltanto se in suo appoggio fossero intervenuti altri eserciti regolari. Nel pensiero di Engels, il concetto di guerriglia si collegava all’azione armata di masse popolari rivoluzionarie che combattessero per la loro libertà, sia in senso nazionale, sia in senso sociale e mirassero insieme ad un rivolgimento politico e sociale. Anche Marx si richiamò spesso alle lotte dei guerriglieri spagnoli e prussiani contro Napoleone, ma si soffermò principalmente sulla guerriglia dei francesi contro i prussiani: “Comunque dovesse terminare la guerra, essa ha addestrato il proletariato francese all’uso delle armi e questa è la migliore garanzia per il futuro”; ed ancora: “La lotta della classe operaia contro la classe capitalista è entrata con la Comune di Parigi in una nuova fase: è stato conquistato con essa un nuovo punto di partenza di importanza storica mondiale”. Il fatto che nella guerra di barricate nella città i comunardi non seppero ricorrere alla partecipazione dell’intera popolazione – compresi donne e bambini – per raggiungere il loro scopo con il peso travolgente delle masse popolari, viene considerato uno dei massimi errori decisivi dei loro capi” [Ezio Cecchini, Storia della guerriglia. Dall’antichità all’era nucleare, 1990] [(10) Karl Marx, Briefe an Kugelmann, Berlin, 1924, pp. 92 e 102]