“La divisione territoriale del lavoro, che vincola branche particolari della produzione a distretti particolari di un paese, riceve nuovo impulso dalla conduzione manifatturiera, che sfrutta tutte le particolarità. L’ampliamento del mercato mondiale e il sistema coloniale, che fan parte della sfera delle condizioni generali della sua esistenza, forniscono al periodo manifatturiero abbondante materiale per la divisione del lavoro entro la società. Non è questo il luogo di dimostrare in particolare come la manifattura si impadronisce, oltre che della sfera economica, di ogni altra sfera della società, ponendo dappertutto le basi di quel perfezionamento delle specializzazioni e di un frazionamento dell’uomo che fece prorompere a suo tempo già A. Ferguson, il maestro di A. Smith, nell’esclamazione: “Noi facciamo una nazione di iloti, e non ci sono uomini liberi fra di noi”” [Karl Marx, il Capitale, Roma, 1973, vol. I, 2, pp, 52-54] [(in) Gino Lusso, Rivoluzione industriale e organizzazione del territorio in Europa, 1975]