“Nel ‘Capitale’, il modo di produzione capitalistico è presentato come un insieme vivo, una fase storicamente determinata, transitoria, dello sviluppo della società umana. Nella sua analisi scientifica, Marx pone sistematicamente a confronto il capitalismo con le formazioni precapitalistiche e col futuro modo di produzione comunista. Questa caratteristica della teoria economica discende direttamente dal metodo di indagine che è logico e storico insieme e che gli consente, da un lato, di chiarire più profondamente la specificità della società capitalistica e, dall’altro, di scoprire la legge economica del suo movimento e di dimostrare come sia inevitabile che ad essa subentri il comunismo. Naturalmente, Marx non fornisce, né poteva fornire, nel ‘Capitale’ il quadro della società futura in tutti i suoi dettagli. “Questo libro sarà una grande delusione per qualche lettore – scrive Engels in una recensione del I libro del ‘Capitale’ – … altri … immagineranno di potervi apprendere ora come apparirà esattamente il millenario regno del comunismo… Marx rimane il rivoluzionario che è sempre stato… ma di ciò che sarà dopo la rivoluzione sociale, egli ci dà soltanto accenni ‘molto’ vaghi” (1). E tuttavia, pur considerando il modo di produzione comunista nei suoi aspetti più generali, Marx già definisce le linee essenziali dell’economia della nuova società”  [Vitalij Vygodskij, Il pensiero economico di Marx, 1975] [(1) Marx-Engels, Werke, cit, Bd. 16, p. 216 (recensione di Engels del I libro del ‘Capitale’ per la ‘Düsseldorfer Zeitung’)]