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“Mentre Marx marcava la sua distanza da Bauer e difendeva Feuerbach, sembrava dimenticare un rilievo che Bauer stesso aveva mosso a Feuerbach e che Marx aveva condiviso, cioè la lontananza del filosofo solitario dalla politica. In verità questo rimane sullo sfondo dell”Ideologia tedesca’ e delle ‘Tesi a Feuerbach’. Marx però sperava ancora di guadagnarlo alla sua causa. In questo contesto si comprende bene la pubblicazione, da lui voluta, degli estratti dell”Essenza della fede secondo Lutero’ su “Vorwärts”, che fu tra l’altro preceduta da due numeri contenenti un articolo di rottura con Ruge. Feuerbach si sentì vicino al “povero” Marx, espulso da Parigi, ma non andò oltre. Di Marx avrebbe letto con ammirazione il ‘Capitale’ e ne avrebbe parlato, ancora con Friedrich Kapp, l’anno successivo alla sua uscita. Tuttavia il suo dissenso sui mezzi impiegati, la sua persistenza nell’opera di chiarificazione delle teste e nella critica religiosa, il suo attaccamento all’idea della natura facevano sì che il suo sostegno fosse per il principio come tale, non per un determinato schieramento all’interno di quel movimento così composito che auspicava un radicale cambiamento nella situazione politica e sociale. Ciò è evidente nel caso di Hermann Kriege, chiamato pure “povero Kriege” nella stessa lettera in cui aveva compianto Marx. Entrambi erano stati infatti espulsi da Parigi” [Francesco Tomasoni, Ludwig Feuerbach. Biografia intellettuale, 2011]