“Osservando il capitalismo dal punto di vista dei suoi interessi è chiaro che qualsiasi sia la composizione dei prezzi di produzione, tutti i prezzi effettivi presi insieme non possono esprimere altro se non il valore totale e il plusvalore delle merci acquistate sul mercato. In tal senso, secondo Marx: “la legge fondamentale della concorrenza capitalistica… che regola il saggio generale del profitto e i così detti prezzi di produzione determinati mercé quel saggio stesso, si fonda… sulla enunciata differenza tra valore e prezzo di costo delle merci e sulla conseguente possibilità di vendere con profitto le merci a un prezzo inferiore al loro valore” (Il Capitale, Libro III, p. 63)”  [Paul Mattick, a cura di Antonio Pagliarone, Il marxismo ultimo rifugio della borghesia? Scritti scelti, 2008]