“L’unico “emendamento” che Marx giudicò necessario apportare al ‘Manifesto del Partito comunista’, lo fece sulla base dell’esperienza rivoluzionaria dei comunardi di Parigi. L’ultima prefazione a una nuova edizione tedesca del ‘Manifesto del Partito comunista’ firmata insieme dai due autori porta la data del 24 giugno 1872. In questa prefazione Karl Marx e Friedrich Engels dicono che il programma del ‘Manifesto del Partito comunista’ “è oggi qua e là invecchiato”. “…La Comune, specialmente, – essi aggiungono, – ha fornito la prova che “la classe operaia non può impossessarsi puramente e semplicemente di una macchina statale già pronta e metterla in moto per i suoi propri fini”…”. Le ultime parole, fra virgolette, di questa citazione sono prese dagli autori dall’opera di Marx: ‘La guerra civile in Francia’. Così, a questo insegnamento principale e fondamentale della Comune di Parigi, venne attribuita da Marx ed Engels un’importanza talmente grande da trarne un emendamento sostanziale al ‘Manifesto del Partito comunista’. E’ estremamente caratteristico che gli opportunisti abbiano snaturato proprio questo emendamento sostanziale; e i nove decimi, se non i novantanove centesimi, dei lettori del ‘Manifesto del Partito comunista’ non ne afferrano certamente la portata. Su questa deformazione parleremo in particolare, in un capitolo successivo dedicato in modo speciale alle deformazioni.” (pag 98-99) [V.I. Lenin, Stato e rivoluzione, 1970]