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“Prima di affrontare il nostro argomento, dobbiamo fare ancora alcune avvertenze al fine di evitare malintesi. La premessa nel modo di produzione capitalistico è quindi la seguente: gli agricoltori effettivi sono dei salariati, occupati da un capitalista, l’affittuario, il quale esercita l’agricoltura unicamente come un particolare campo di sfruttamento del capitale, come investimento del proprio capitale in una sfera particolare della produzione. Questo capitalista-affittuario paga al proprietario fondiario, al proprietario del terreno da lui sfruttato, a determinate scadenze, ad es., annualmente, una somma di denaro stabilita per contratto (precisamente come chi prende a prestito del capitale monetario paga determinati interessi) per avere il permesso di impiegare il suo capitale in questo particolare campo di produzione. Questa somma di denaro si chiama rendita fondiaria, che essa provenga da terreni coltivabili, o da terreni da costruzione, da miniere, da riserve di pesca, da boschi, ecc. Essa viene pagata per tutto il periodo durante il quale il proprietario terriero ha, contrattualmente, dato in prestito o affittato il terreno all’affittuario. La rendita fondiaria è dunque qui la forma sotto la quale la proprietà fondiaria è realizzata, valorizzata economicamente. Abbiamo inoltre qui tutte e tre le classi che costituiscono la cornice della società moderna, riunite ed opposte l’una all’altra – operaio salariato, capitalista industriale, proprietario fondiario. Il capitale può essere fissato nella terra, venire incorporato, parte in modo più transitorio, come in miglioramenti di natura chimica, concimazione e così via., parte in modo più permanente come nei canali di drenaggio e di irrigazione, nei lavori di livellamento, nella costruzione di fattorie, ecc. Ho altrove denominato il capitale, in tal modo incorporato alla terra, la terre-capital (terra-capitale). Esso rientra nella categoria del capitale fisso. L’interesse sul capitale incorporato alla terra e sui miglioramenti che il terreno subisce in tal modo come strumento di produzione, può costituire una parte della rendita, che viene pagata (1) dall’affittuario al proprietario fondiario, ma non costituisce la rendita fondiaria propriamente detta, che viene pagata per l’uso del terreno in sé, sia che esso si trovi allo stadio naturale o che sia coltivato” (pag 653-654) [(1) Dico «può» perché in determinate circostanze questo interesse viene regolato dalla legge della rendita fondiaria e quindi può scomparire, ad es., per la concorrenza di nuovi terreni aventi una grande fertilità naturale] [Marx-Engels, Opere. Volume 32, Karl Marx, Il capitale, Libro terzo. Il processo complessivo della produzione capitalistica, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2022]