“Un fondamentale filone di ricerca a mio giudizio può essere svolto sulla base di alcune considerazioni contenute nel ‘Capitale’ e precisamente nella IV sezione del libro III. Marx infatti ha dato dei giudizi particolarmente penetranti non solo sulla funzione del capitale commerciale (sistema di saccheggio) tipico dell’economia di Cartagine, di Roma, delle repubbliche marinare italiane, del Portogallo e dell’Olanda, ma anche sui diversi modi attraverso i quali è avvenuto il passaggio dal sistema feudale a quello capitalistico, di cui uno coinvolge appunto il capitale commerciale in modo specifico e lo vede protagonista. «Il passaggio dal modo di produzione feudale si compie in due maniere. Il produttore diventa commerciante e capitalista, si oppone all’economia agricola naturale ed al lavoro manuale stretto in corporazione dell’industria medievale urbana. Questo è il cammino effettivamente rivoluzionario, oppure il commerciante si impadronisce direttamente della produzione. Quest’ultimo procedimento, sebbene storicamente rappresenti una fase di transizione… non porta in sé e per sé alla rivoluzione dell’antico modo di produzione, che esso invece conserva e salvaguardia come sua condizione. Questo procedimento ostacola dappertutto il modo capitalistico di produzione vero e proprio e scompare con il suo sviluppo. Senza rivoluzionare il modo di produzione, esso peggiora unicamente la situazione dei produttori diretti, li trasforma in semplici salariati e proletari in condizioni peggiori di quelli che sono direttamente sottomessi al capitale e si appropria del loro pluslavoro sulla base dell’antico modo di produzione» (1). Questo particolare passaggio da una realtà economica feudale nella quale il capitale genovese ebbe una funzione puramente finanziaria, ad una realtà economica capitalistica è stato descritto in modo efficace da Sereni (2)” (pag 109-110) [(1) K. Marx, Il capitale, Libro III, Roma, Ed. Riun. 1970, pp. 399-400; (2) E. Sereni, ‘Capitalismo e mercato nazionale in Italia’, Roma, Ed. Riun., Roma, 1966, p. 175] [Franco Monteverde, ‘Gli orientamenti di politica economica della Dc genovese’, ‘Critica marxista’, n. 5, settembre-ottobre 1973, pag 109-134]