“(…) Lenin fin dai primi anni di esistenza dello Stato sovietico, poneva la questione dello sviluppo dei rapporti economici e commerciali con il mondo capitalistico partendo dall’ipotesi che il mercato mondiale sarebbe rimasto unico fino a quando lo Stato sovietico non fosse uscito dal suo accerchiamento-isolamento, nonché dalla consapevolezza, come attesta l’elaborazione in ‘L’imperialismo come fase suprema del capitalismo’ e in altri scritti, che con la rivoluzione d’Ottobre si era aperto un processo inarrestabile di mutamenti che avrebbe messo sempre più in crisi l’egemonia dell’imperialismo nel mondo. «Oggi due campi avversi, pienamente consapevoli, stanno l’uno di fronte all’altro nel mondo intero» (1), scriveva Lenin, il quale rilevava anche la circostanza che «noi esistiamo nella catena degli Stati capitalistici, come un anello dell’economia mondiale» (2)” (pag 64) [(1) V.I. Lenin, ‘Opere Complete’, v. 30, Editori Riuniti, 1967, p. 407; (2) V.I. Lenin, ‘Opere’ (in russo), Mosca, 1936, v. XXVI, p. 461] [Maria Teresa Prasca, ‘Tendenze alla ricomposizione di un mercato unico mondiale’, Critica marxista, Roma, n. 6, novembre-dicembre 1972; pag 64-77] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]