‘Ogni gigante, e quindi anche ogni capitolo di venti righe, lascia dietro di sé un nano, ogni genio un noioso filisteo, ogni agitazione del mare il fango, e appena spariscono i primi compaiono gli altri, prendono posto a tavola e con prepotenza stendono le loro lunghe gambe. I primi sono troppo grandi per questo mondo, perciò vengono scacciati. Invece gli altri vi mettono radici e vi rimangono, come dimostrano i fatti: poiché lo champagne lascia un gusto durevole e ripugnante, l’ eroe Cesare lascia l’attore Ottaviano, l’imperatore Napoleone il re borghese Luigi Filippo, il filosofo Kant il cavaliere Krug, il poeta Schiller il consigliere di corte Raupach, l’eccelso Leibnitz, il maestrucolo Wolff, il cane Bonifacio questo capitolo…’. (Karl Marx) (in S.S. Prawer, La biblioteca di Marx)

(Karl Marx) (in S.S. Prawer, La biblioteca di Marx)