‘Per quello che riguarda le sfere ideologiche, che stanno ancora più in alto, nell’ aria, religione, filosofia, ecc., esse hanno una consistenza preistorica che il periodo storico trova ed accetta e che noi oggi chiameremmo stupidità. Queste diverse false concezioni della natura, della costituzione dell’ uomo, di spiriti, di forze magiche, ecc., hanno a loro base un elemento economico per lo più solamente negativo; il basso sviluppo economico del periodo preistorico ha come suo complemento, e in parte anche come condizione, e perfino come causa, le false presentazioni della natura. E sebbene il bisogno economico sia stato e sempre più sia diventato la molla principale del progredire della conoscenza della natura, sarebbe tuttavia pedanteria voler trovare a tutta questa stupidità primitiva cause economiche. La storia delle scienze è la storia della graduale eliminazione di questa stupidità e rispettivamente della sua sostituzione con una stupidità nuova, ma sempre meno assurda. Gli uomini che a ciò si dedicano, appartengono a loro volta a sfere particolari della divisione del lavoro e pensano di lavorare ad una sfera indipendente. E in quanto formano un gruppo autonomo entro la divisione sociale del lavoro, i loro prodotti, inclusi i loro errori, hanno a loro volta un’influenza sull’ intero sviluppo sociale, anche sullo sviluppo economico. Ma, con tutto ciò, essi sono pur sempre sottoposti all’influenza dominante dello sviluppo economico’. (F. Engels, Lettera a Conrad Schmidt del 27 ottobre 1890) (in Marx Engels, Sull’ arte e la letteratura)
(F. Engels, Lettera a Conrad Schmidt del 27 ottobre 1890) (in Marx Engels, Sull' arte e la letteratura)