‘(Blonskij) dopo aver studiato presso la facoltà di storia e filosofia di Kiev a partire dal 1908 insegnò discipline pedagogiche nei licei femminili e alla scuola normale di Mosca. Nel 1913 superò gli esami di insegnante nelle materie umanistiche. Da allora insegnò psicologia e filosofia idealistica presso l’Università di Stato di Mosca prima come lettore, poi, a partire dal 1917, come professore. Condusse, fino alla sua morte, varie ricerche in diversi istituti scientifici. Fra le sue molte opere ricordiamo: ‘Sul programma e l’organizzazione delle scuole primarie’ (Mosca, 1917), ‘Compiti e metodi della nuova scuola primaria’ (Mosca, 1917, II edizione 1918), ‘La scuola del lavoro’ (Mosca, 1919). (…) Blonskij ha tentato di seguire da marxista coerente, il principio enunciato da Marx di «unificazione dell’educazione della produzione materiale» nonché il principio dell’ «educazione politecnica». Per applicare e concretizzare l’idea guida di Marx sul collegamento del lavoro produttivo con l’insegnamento e con la ginnastica (1966) Blonskij vuole, come egli stesso dice, educare «l’operaio di fabbrica formato filosoficamente» nel quadro e nel territorio della Repubblica socialista sovietica e con ciò stesso vegliare sullo sviluppo umano dell’uomo. Per Blonskij, cioè, l’uomo «umano», l’ «uomo pienamente sviluppato» di Marx non può essere educato che partendo dal principio fondamentale enunciato da Marx stesso: collegamento del «lavoro produttivo con l’insegnamento e con la ginnastica». Per questo nel volume II di ‘La scuola del lavoro’ egli si dà come parola d’ordine questo noto passo di ‘Il Capitale’: «Dal sistema delle fabbriche, come è lecito rilevare dettagliatamente dalle opere di Robert Owen, è nato il germe dell’ ‘educazione del futuro’ che per tutti i ragazzi, passata una certà età, legherà ‘il lavoro produttivo’ con l’insegnamento ‘e con la ginnastica, non solo come metodo di crescita della produzione sociale, ma come unico metodo per la produzione di uomini pienamente sviluppati’». Quali misure generali propone Blonskij per la formazione dell’ «uomo pienamente sviluppato»? La domanda potrebbe essere formulata riprendendo ancora l’espressione di Marx: come è possibile giungere ad una «formazione piena» in una giornata di lavoro? Ecco la risposta di Blonskij: «Solo nell’industria il lavoro può diventare, per gli adolescenti, fonte di una educazione intensiva e ampia» (I, 11). Inoltre, al pari di Marx, Blonskij è convinto che ‘solo’ il lavoro nell’industria assicuri una «formazione poliedrica». (…) [T. Dietrich, ‘P.P. Blonskij: un’esperienza di pedagogia attiva nell’Unione Sovietica’ (in) ‘Educazione o condizionamento?’, Edizioni Savelli, Roma, 1973, a cura di Ettore Gelpi]