“Nella sua opera Marx prende le mosse dalla critica del sistema giuridico-politico hegeliano per approdare, attraverso la concezione materialistica della storia, alla critica dell’economia politica. nello scritto ‘Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico’ (1843) egli radicalizza l’opposizione di società civile e Stato, smaschera la classe particolare dietro la finzione della classe generale, la realtà del potere dietro la forma ideologica del diritto. La mistificazione operata da Hegel a fini politici consiste nel far derivare istituzioni e fatti concreti da categorie e universali astratti, entificati a soggetti generali della storia. Lo Stato, ridotto a «sviluppo dell’idea», perde la propria realtà determinata e, come prodotto logico-necessario della Ragione, viene assolutizzato: anziché dedurre da principi generali la forma ideale di Stato, Hegel legittima a livello teorico una realtà empirica concreta come lo Stato prussiano. In polemica con il teologo Bruno Bauer, Marx argomenta, nel saggio ‘La questione ebraica’ (1843), come la domanda di ‘emancipazione civile e politica’ degli ebrei ponga non solo il problema generale del rapporto tra religione e Stato, in quanto lo Stato che presuppone un’identità religiosa non è ancora uno Stato vero, cioè uno Stato emancipato, ma anche il problema del rapporto tra emancipazione politica ed emancipazione umana, che rimanda alla fondamentale ‘scissione tra Stato politico e società civile’. Marx, in aperta polemica con il liberalismo classico, riconosce che l’emancipazione politica è un progresso solo parziale, in quanto, limitandosi a sancire un’eguaglianza giuridico-formale, prescinde dall’esistenza di strutture sociali sostanzialmente ingiuste. L’emancipazione umana presuppone al contrario il superamento del conflitto tra interesse generale e interesse privato, perché dietro all’universalismo dell’eguaglianza giuridica si nasconde il particolarismo della società civile, con il suo egoistico ‘bellum omnium contra omnes’. Con la scissione dell’uomo in ‘bourgeois’ e ‘citoyen’ l’emancipazione politica è giunta al suo compimento nel senso che non può dare altri frutti; per l’emancipazione umana occorre rivoluzionare i rapporti sociali di produzione. Sviluppando la critica dell’intellettualismo di matrice hegeliana, Marx (in collaborazione con l’amico Friedrich Engels) elabora a partire dalla ‘Ideologia tedesca’ (1846) la ‘concezione materialistica della storia’, per la quale idee, teorie e forme giuridiche sono un «prodotto sociale», derivante dalle «condizioni materiali di vita». Conseguentemente , lo Stato è ‘sovrastruttura’, armatura giuridico-politica di un certo assetto dei rapporti di produzione. Per questa ragione la dinamica della transizione dal modo di produzione capitalistico a quello socialistico porta, oltre che all’abolizione delle classi e della proprietà privata, anche all’estinzione dello Stato. Lo Stato, come ordinamento coercitivo, è necessario solo alla conservazione dello sfruttamento capitalistico e quindi è destinato a scomparire con l’instaurazione del socialismo” (pag 83-84) [Karl Löwith, a cura, ‘La sinistra hegeliana’, Laterza, 1966, pp. 406-7 (‘La questione ebraica’), (in) Pier Paolo Portinaro, ‘Stato’, Laterza, Roma Bari, 2004]