“Dalle rapide annotazioni fatte fin qui appare che il problema della dialettica fu per Marx un problema sempre vivo, e se oggi è completamente abbondonata la considerazione di un Marx pensatore non dialettico, ha poche probabilità di essere accolta anche la tesi che egli sia giunto alla piena comprensione della dialettica solo negli anni della maturità. Il problema critico, nuovo, o per lo meno non discusso come meriterebbe, è un altro: è il problema se si dia un significato univoco di dialettica, e se quando si parla di dialettica in Marx, si intenda parlare, in diversi periodi della sua attività e in diverse opere, sempre della stessa cosa. Nasce il sospetto, tra l’altro, che alcune delle discussioni sulla maggiore o minore dialetticità del pensiero marxiano nei diversi periodi siano unicamente il frutto di diversi modi di intendere la dialettica, e quindi di mettere l’accento su questo o quel significato considerato coem esclusivo. Non contribuì certo a dissipare i dubbi lo Engels quando credette di poter riassumere il significato del metodo dialettico in tre leggi, che costituivano una estrapolazione di tre momenti e caratteri della logica hegeliana, e che sembra non abbiano altra ragione comune che quella di costituire insieme le leggi dello sviluppo della natura e della società: la legge della conversione della quantità in qualità e viceversa; la legge della compenetrazione degli opposti (azione reciproca); la legge della negazione della negazione (30). Il punto comune di riferimento del termine «dialettica» nelle sue diverse accezioni è pur sempre dato da una situazione di opposizione, di contraddizione, di antitesi, di antinomia, di contrasto, che deve essere risolta. Per quel che riguarda la prima delle tre leggi, essa non si riferisce a un’opposizione da mediare o da risolvere, non indica il metodo per la risoluzione di un’opposizione, e pertanto il farla rientrare in una teoria generale della dialettica è fuorviante. Quanto alle altre due, si riferiscono, sì, a una situazione di opposizione, ma concepiscono l’opposizione e il modo di risolverla in maniera diversa, tanto che l’applicazione dell’una o dell’altra allo stesso problema conduce a soluzioni diverse. (Oggi diremmo che esse formulano due tecniche di ricerca diverse, e che in una logica della ricerca qual è quella che intende elaborare Engels nella ‘Dialettica della natura’, dovrebbero esser meglio distinte per non ingenerare confusioni)” (pag 88-89) [Norberto Bobbio, a cura di Carlo Violi, ‘Né con Marx né contro Marx’, Editori Riuniti, Roma, 1997] [(30) F. Engels, ‘Dialettica della natura’, Roma, Rinascita, 1950, p. 32]
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- Articolo pubblicato:8 Gennaio 2025