“Ogni mitologia vince, domina e plasma le forze naturali nell’immaginazione e mediante l’immaginazione: quindi svanisce con il dominio effettivo esercitato su di esse. Che cosa diventa la Fama di fronte alla Printinghousesquare (1)? L’arte greca presuppone la mitologia greca, cioè la natura e le stesse forme sociali elaborate in maniera inconsapevolmente artistica dalla fantasia popolare. E’ questo il suo materiale. Non ogni e qualsiasi mitologia, cioè non ogni e qualsiasi elaborazione inconsapevolmente artistica della natura (ivi compreso ogni elemento oggettivo e quindi anche la società). La mitologia egiziana non avrebbe mai potuto essere il terreno o la matrice dell’arte greca. Ma in ogni caso occorreva ‘una’ mitologia. E quindi in nessun caso un’evoluzione sociale che escluda ogni riferimento di carattere mitologico alla natura, ogni riferimento mitologizzante ad essa, e che quindi richieda dall’artista una fantasia indipendente dalla mitologia. D’altra parte è possibile Achille con la polvere da sparo e il piombo? O in generale l”Iliade’ con il torchio tipografico o, più ancora, con la macchina tipografica? E non scompaiono necessariamente il canto e le saghe e la Musa con la pressa del tipografo? E quindi non scompaiono i presupposti necessari della poesia epica? Ma la difficoltà non sta nell’intendere che l’arte e l’epos dei Greci sono legati a certe forme dell’evoluzione sociale. La difficoltà è che per noi essi continuano a suscitare un godimento estetico e costituiscono, sotto un certo aspetto, una norma e un modello inattingibili. Un uomo non può tornare fanciullo ché altrimenti diviene puerile. Ma non gode forse dell’ingenuità del fanciullo e non deve, esso stesso, aspirare a riprodurre ad un più alto livello la verità del fanciullo? E il carattere proprio di questa verità naturale non rivive forse in ogni epoca nella natura del fanciullo? E perché mai la fanciullezza storica dell’umanità, nel suo sviluppo più bello, non dovrebbe esercitare un eterno fascino come fase che più non ritorna? Vi sono fanciulli rozzi e fanciulli saputi come vecchietti. Molti popoli antichi appartengono a questa categoria. I Greci erano fanciulli normali. Il fascino della loro arte per noi non è in contraddizione con la fase sociale poco o niente evoluta in cui essa maturò. Ne è invece il risultato, ed esso è inscindibilmente connesso con il fatto che le immature condizioni sociali in cui essa sorge, e solo poteva sorgere, non possono mai più ritornare” [Karl Marx, Einleitung zur Kritik der politischen Ökonomie (Introduzione alla critica dell’economia politica), 1857] [in Karl Marx Friedrich Engels, Sull’arte e la letteratura, 1954] (1) ‘La piazza di Londra nella quale si trova la tipografia del Times’
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- Articolo pubblicato:8 Febbraio 2013