“Mentre la teoria politico-sociale dei socialisti antistatalisti o anarchici li conduce infallibilmente e direttamente a una completa rottura con tutti i governi, con tutte le forme della politica borghese non lasciando altra via d’uscita che la Rivoluzione Sociale, la teoria opposta, la teoria dei comunisti di Stato e dell’autoritarismo scientifico altrettanto infallibilmente attira e invischia i suoi fautori, sotto il pretesto della tattica politica, in una rete di transazioni incessanti con i governi e con i vari partiti politici borghesi; e cioè li spinge direttamente verso la reazione. La prova migliore ne fu lo stesso Lassalle. Nessuno ignora le sue relazioni e i suoi negoziati con Bismarck. Liberali e democratici, contro i quali aveva portato una guerra implacabile e molto fortunata, ne hanno approfittato per accusarlo di corruzione. La stessa accusa, quantunque meno apertamente, è stata propalata fra i seguaci personali del signor Marx in Germania. Ma sia gli uni che gli altri mentivano. Lassalle era ricco e non aveva nessun motivo di vendersi; era troppo intelligente e troppo orgoglioso per non preferire la parte dell’agitatore indipendente alla spregevole situazione di un agente del governo o di chicchessia. Abbiamo già detto che Lassalle non era un uomo del popolo perché era troppo mondano per mantenere contatti col proletariato fuori di quelle riunioni pubbliche durante le quali lo magnetizzava regolarmente con il suo notevole talento oratorio; troppo viziato dalla fortuna e dalle abitudini lussuose e sofisticate che ne derivano, per trovare qualche piacere nella frequentazione del popolo; troppo ebreo per sentirsi a proprio agio in mezzo al popolo; e infine troppo cosciente della propria autorità intellettuale per non avvertire un certo disprezzo nei confronti della turba ignorante dei manovali alla quale si rivolgeva più come un medico all’ammalato che da fratello a fratello. Entro questi limiti si era seriamente consacrato alla causa del popolo come un medico onesto potrebbe consacrarsi alla cura del proprio paziente in cui però vede meno l’uomo che il soggetto. Siamo profondamente convinti che era tanto onesto e fiero che per nulla al mondo avrebbe tradito la causa del popolo. Non è necessario ricorrere a vili supposizioni per spiegare i rapporti e le transazioni di Lassalle con il ministro prussiano. Lassalle era, come abbiamo detto, in lotta aperta con tutte le tendenze liberali e democratiche e disprezzava profondamente quei retori ingenui dei quali vedeva così chiaramente l’impotenza e l’inconsistenza; anche Bismarck, sebbene per altri motivi, li osteggiava; questa fu la prima ragione che li avvicinò. Ma la causa fondamentale di questo avvicinamento era nel programma politico e sociale di Lassalle, nella teoria comunista creata dal signor Marx” (pag 192-193) [Michail A. Bakunin, ‘Stato e anarchia e altri scritti’, Feltrinelli, Milano, 1968]
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- Articolo pubblicato:4 Luglio 2025