“Nel gennaio del 1842, tanto per restare ancora un momento sul terreno delle suggestioni, Leroux pubblica l’estratto di un romanzo inedito del fratello Achille, dal titolo ‘Les proletaires’. Nel pezzo, titolato sulla rivista ‘Une fin d’année’, ad un certo punto Spartacus, venuto in sogno al protagonista, pronuncia le parole magiche: «A moi! prolétaires de toutes nations’» (76), che come è universalmente noto, costituiranno il motto conclusivo, nel 1848, del ‘Manifesto’ di Marx-Engels. Al di là di queste valutazioni, pure indicative, interessa rimarcare una sorta di fluido culturale, un rapporto ideale privilegiato che si viene consolidando in questo periodo fra il gruppo lerouxiano e quello marxiano, anche se, al riguardo, le fonte sono scarse. Venendo ad indicazioni più precise, il punto nodale sul quale si incrociano gli interessi è quella sorta di alleanza intellettiva franco-tedesca che Leroux andava predicando, come si è visto, già da qualche anno e che il gruppo di Marx andava scoprendo giorno dopo giorno, in virtù di una analisi positiva della Rivoluzione e dei diritti da essa conquistati. Si assiste così ad un Leroux che, commentando Schelling, inneggia nuovamente alla Francia ed alla Germania come nazioni iniziatrici della nuova alleanza unitaria (77); ed ai discepoli di Hegel, i quali scrivono al filosofo francese per assicurarlo che la loro scuola, la sinistra hegeliana, «si richiama alla Rivoluzione, aspira alla fede nuova e marcia in politica sulle tracce della Francia» (78). Ad accreditare maggiormente la figura di Leroux presso la sinistra hegeliana è il tono elogiativo usato nei suoi riguardi da Heine sulla «Ausburgische Allgemeine Zeitung». Questi, infatti, lo definisce «indubbiamente uno dei maggiori filosofi francesi», unendo a tale valutazione, con sottile ammiccamento e cn narcisistica autocitazione, l’apprezzamento per l’anticonformismo storiografico di Leroux, il quale, «solo quand’ebbe letto l’ ‘Allemagne’ di Henri Heine, capì che la filosofia tedesca non era poi tanto mistica e religiosa, come fino allora s’era fatto credere ai francesi» (79). Ai fini di questa ricostruzione è importante anche quanto scrive l’altro tedesco Karl Rosenkranz, il futuro biografo di Hegel. Egli, dopo aver letto il saggio di Leroux sul corso di Schelling (80), compone ed invia al filosofo parigino una dissertazione, ‘Über Schelling und Hegel. Eine Sendschreiben an Pierre Leroux’, a difesa di Hegel, ma con questa dedica a Leroux: «Voi non sapete forse niente della stima che vi consacro dopo la lettura del vostro libro sull’ Eclettismo: stima confermata dopo i vostri articoli sull’ ‘Encyclopédie nouvelle’ e la vostra opera ‘De l’Humanité’, e che si accresce costantemente» (81). Rosenkranz, pur criticando l’atteggiamento negativo della «Revue indépendante» nei confronti dell’hegelismo, tuttavia scrive ancora di Leroux come di «un uomo che in questo momento si trova alla testa di tutta la filosofia francese e che più di ogni altro conosce la filosofia tedesca» (82). È evidente che l’interpretazione schellinghiana ad opera di Leroux si presenta come una mezza, seppur bonaria, falsificazione, che peraltro trova riscontro in una notevole discordanza fra il pensiero del filosofo tedesco e quello del francese (83); ed ha ragione Rosenkranz di dolersene. Senonché, è proprio questa strumentalizzazione ingenua e passionale che, paradossalmente, sembra dare un concorso alla crescita del peso di Leroux presso la sinistra hegeliana. Marx, infatti, scrivendo a Feuerbach, mette in luce l’errore di prospettiva e di analisi nell’esame lerouxiano della dottrina di Schelling. Ma dov’è l’errore di Leroux secondo Marx? È nell’aver colto, sì, un’esigenza di rinnovamento filosofico giusto ed indifferibile, attraverso però un pensatore tutto sommato reazionario; è, quindi, nell’aver visto in Schelling «un uomo che ha sostituito all’idealismo trascendentale il realismo razionale, al pensiero astratto un pensiero di carne e sangue, alla filosofia dei filosofi la filosofia del mondo» (84). Leroux ha capito in pieno i termini della questione, il cambio di rotta necessario del sapere, il problema cruciale in cui dibatte la filosofia tedesca, ma, dice Marx, ha sbagliato l’interlocutore, il compagno di strada” (pag 147-149) [Leonardo La Puma, ‘Il socialismo sconfitto. Saggio sul pensiero politico di Pierre Leroux’, Franco Angeli, Milano, 1984] [(76) Cfr. l’estratto in questione in ‘Rev. ind.’, 1 gen. 1842, pp. 182-92, ora anche in J.P. Lacassagne, op. cit., pp 327-35 (la citaz. è a p. 331); (77) Cfr. P. Leroux, ‘De Dieu, ou de la vie considérée dans les êtres particuliers et dans l’Etre universel. Premier fragment. Rev. Ind., apr. 1842. Nel fasc. del mese precedente, Leroux nell’art. ‘La France sous Louis-Philippe’ (poi in Oeuvres, cit., I, p. 420) aveva fatto espresso riferimento, citando la «Gazzetta Renana», ai «nobles esprits» d’oltre Reno che guardavano con un certo interesse alla storia e alla cultura francesi; (78) Cfr. J. Viard, op. cit., p. 65, che riprende a sua volta J. Droz, ‘Les révolutions allemandes de 1848’, Paris, 1957, p. 57; (79) H. Heine, ‘Lutezia’, tr. it-, con introd. e note ac di Ferruccio Amoroso, Torino, 1959, p: 233; (80) Cfr. P. Leroux, ‘Du cours de philosophie de Schelling, Aperçue de la situation de la philosophie en Allemagne’, Rev. Ind., mag. 1842. (…); (81) Königsberg, 1843, p. 1; (82) Ivi, p. 2. Al Rosenkranz faceva eco in Francia la ‘Revue des Deux Mondes’ del gen. 1843: cfr. X. Tilliette, ‘Schelling. Une philosophie en devenir’, 2 voll., Pars, 1979, II, pp. 444-45, nota 44; (83) Cfr. M. Frank-G. Kurz, ‘Materialien zu Schelling philosophischen Anfangen’, Frankfurt, 1975, p. 433 ss, dove si sostiene che l’errata esegesi lerouxiana potrebbe essere imputata alla distorta diffusione in Francia, da parte di Heine, del pensiero schellinghiano; cfr. pure H.. de Lubac, ‘Posterité spirituelle de Joachim de Flore’, 2 voll,, Paris, 1980-82, che dedica un cap. a Schelling (…) ed uno a Leroux (…); (84) Lettera del 3 ott. 1843, in K. Marx-F. Engels, ‘Werke’, vol. 27, Berlin, 1965, p. 420]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:1 Gennaio 2025