“La cultura che durante l’800 appare meno interessata verso la filosofia vichiana è quella tedesca, nonostante che lo Jacobi, il quale aveva studiato la ‘Scienza Nuova’ e il ‘De antiquissima’, avesse fin dall’inizio del secolo richiamata l’attenzione sulle analogie tra il ‘verum factum’ vichiano e la prospettiva kantiana. Poche sparse noterelle di vari autori e lo sdegnoso silenzio di Hegel nonché dei due grandi romanisti Niebuhr e Mommsen, nonostante le profonde analogie fra le loro dottrine e quelle vichiane (…). Miglior fortuna ebbe invece il Vico fra i rappresentanti del materialismo storico. Una indubbia conoscenza del Vico dimostra Marx riferendosi a lui, implicitamente ed esplicitamente, nelle sue opere e nelle sue lettere. Questi riferimenti furono rilevati dal genero di Marx, Paolo Lafargue, che per primo mise in evidenza le analogie e i riferimenti del pensiero marxista con la filosofia vichiana, iniziando così una interpretazione che, dopo aver sonnecchiato per vari decenni, riprenderà verso la metà del novecento” (pag 438); “Inseriamo qui anche un accenno alla fortuna di Vico nel marxismo. Nonostante la sollecitazione di Marx che esplicitamente dichiara di aver tratto dal Vico un non indifferente impulso alla comprensione del processo storico delle società umane, gli studiosi marxisti hanno guardato in genere con diffidenza al Vico, come pensatore intimamente legato ad una concezione religiosa e metafisica della storia. Ciononostante è opportuno registrare alcuni tentativi, sia pure assai limitati, di vedere in Vico, con la sua teoria di una storia fatta dagli uomini e che bisogna quindi spiegare in base alle forze umane, l’antesignano della tradizione marxista. In Italia Vico fu più volte ricordato da Antonio Labriola, nei suoi scritti e, con ogni probabilità, anche nelle sue lezioni universitarie (2)” (pag 463) [Angela Maria Jacobelli Isoldi, ‘G.B. Vico. La vita e le opere’, Cappelli editore, Urbino, 1960] [(2) A. Labriola, ‘Saggi sulla concenzione materialistica della storia’, Roma, 1902; Cfr. anche: B. Croce, ‘Materialismo storico ed economia marxista’, Bari, 1946]