“Mentre la Francia ufficiale e la Germania ufficiale si gettano in una guerra fratricida, i lavoratori si scambiano messaggi di pace e di amicizia (K. Marx)”. (…) “Le dichiarazioni di simpatia (del partito operaio socialdemocratico tedesco e dei lavoratori tedeschi, ndr) proseguirono malgrado il terrore e i procedimenti (penali, ndr) lanciati contro i lavoratori dopo il discorso di Augusto Bebel. Ciò è provato ad esempio in occasione delle riunioni operaie a Colonia (1) e a Barmen (2). Ma la classe operaia tedesca non era comunque in grado di fermare l’azione criminale dei suoi sfruttutori contro la Comune. La Comune di Parigi alla fine cadde il 28 maggio 1871 davanti all’assalto congiunto della reazione franco-tedesca. Però il proletariato tedesco non aveva alcun dubbio riguardo allo sviluppo sociale futuro preparato dal proletariato di Parigi: «Voi potete esultare, voi vincitori», scriveva il ‘Volkstaat’ il 3 giugno 1871, a proposito dell’annientamento della Comune, «fintanto che potrete vincere la vostra paura! Noi non esultiamo in mezzo al lutto, per i nostri fratelli caduti, perché la lotta ci ha mostrato a qual punto ci siamo rafforzati con il 1848, e arriverà il tempo in cui voi non potrete più vincere» (3)” (pag 172 [Werner Loch, ‘Le mouvement ouvrier allemand devant la Commune’, Revue d’Histoire moderne et contemporaine, Paris, 19, n. 2, avril-juin 1972, pag 161-172] [(1) si veda anche la ‘risoluzione’, id., p. 588; (2) si veda anche la risoluzione, id., p. 596; (3) Id., p.597] [Die I. Internationale in Deutschland (1864-1872). Dokumente und Materialien. Dietz, 1964 (Marx, Engels e altri)]