“Quanto sappiamo dell’Andrea Costa dei momenti migliori, tra l’altro precursore del più reciso anticolonialismo, permette a noi di inserirlo nella traccia storica dell’autentica sinistra italiana. Abbiamo qui l’attestazione programmatica della dittatura marxista del proletariato, che i socialisti tedeschi tenevano nascosta, come Lenin svelò. Essa non era ignota in Italia, sebbene soffocata dalla menzogna che gli anarchici sono per la violenza e che i socialisti se ne staccarono per pacifismo sociale. La storia dell’Angiolini (‘Cinquantanni di socialismo in Italia’), noto riformista, e ben destro, edita a Firenze nel 1900, in tutte le pagine presenta gli antianarchici non solo come autoritari, che è termine valido e da noi rivendicato, non solo come legalitari, ma perfino come «transigenti» ed «evoluzionisti», il che è grossa svista programmatica almeno quando non si guardi alla tendenza socialista di destra che, come vedremo, nasce non nel 1890 ma nel 1900, per dominare fino al 1910 (e debordare oscenamente oggi, dal 1925 in poi). Eppure l’Angiolini, che a modo suo rivendica il marxismo teorico, non può non scrivere a pag. 61 queste parole «Il Marx voleva come scopo finale l’associazione dei produttori basata sulla proprietà collettiva del suolo e degli strumenti di lavoro, ‘e come mezzo la dittatura politica e transitoria della classe operaia’». E’ il passo dove lo contrappone giustamente a Bakunin, il quale voleva che l’Internazionale «fosse del tutto indifferente alla questione della forma di governo». Se dunque è vero, come abbiamo cento volte denunziato, che nel secondo volume dell’Edizione ‘Avanti!’ delle opere di Marx, Engels e Lassalle, 1914 (lettera di Marx sul programma di Gotha) la parola ‘dittatura’ (quel ‘Wörtchen’ del cornutissimo Kautsky) fu falsata in «critica rivoluzionaria del proletariato», non è men vero che dal 1900 essa girava stampata (come gira in Europa dal 1848 nelle ‘Lotte di classe in Francia’) per tutta l’Italia. I filistei indigeni finsero di scoprirla nel 1917. I filistei russi la stanno in questi giorni seppellendo!” [Amadeo Bordiga, Storia della Sinistra comunista (dalle origini fino al 1919), Edizioni Il Programma comunista, Milano, 1963] (pag 13)