“Il Marx degli “Annali franco-tedeschi” concepisce l’uomo al centro della realtà politica e sociale e ne fa il vero soggetto della storia, e ciò gli serve a liberarsi e a confutare l’equivoco ideologico, per cui, anche per i Giovani Hegeliani, è la coscienza che pone l’essere e non l’essere la coscienza. Certamente gli sfugge ancora, come si è detto, l’approfondimento delle cause essenziali della condizione prima di ogni realtà sociale e politica, manca ancora l’indagine economica; ed è per questo che alla filosofia nell”Introduzione’ è riservato un posto di primo piano, e nella ‘Judenfrage’ l’emancipazione umana, anche se inserita e legata alla dialettica della lotta di classe, conserva un residuo di astrattezza, è vista ancora, in un certo senso, come l’ultima tappa di un processo che ha un che di ideale, e di cui l’emancipazione politica e religiosa possono considerarsi i termini intermedi. Una più approfondita analisi della realtà economica gli permetterà ben presto di liberarsi decisamente dallo equivoco, in cui sono caduti e Hegel e i Giovani Hegeliani, e di porre nel giusto rapporto il processo economico-sociale con la produzione culturale, dando all”ideologia’ il posto che le spetta e che egli le assegnerà nella ‘Deutsche Ideologie’. D’altra parte l’incontro con il socialismo francese realizzerà, sul piano concreto e fuori dagli schematismi ancora astratti e utopistici, da cui partivano i fondatori dei ‘Deutsche-Französische Jahrbucher’, “l’alleanza tra gli intellettuali tedeschi e francesi”, di cui parla Ruge, il ‘principio franco-tedesco’, proclamato da Feuerbach (66), ed aiuterà Marx ad elaborare la sua concezione della storia. La formazione del materialismo storico. Soltanto un’analisi approfondita della realtà economica poteva dare a Marx, come abbiamo già posto in rilievo, la possibilità di un’interpretazione del processo della storia, che collocasse la produzione culturale, l’ ‘ideologia’ in genere e la filosofia in particolare, nel suo giusto rapporto con il mondo concreto, ed eliminasse del tutto, l’ ‘impasse’ dell’ideologismo, che egli denunzierà con tanto vigore nella ‘Deutsche Ideologie'” (pag 169-170) [Alfredo Sabetti, ‘Studi sul giovane Marx (lezioni del corso ufficiale di “storia della filosofia”)’, Liguori editore, Napoli, 1967 [(66) Cfr. Vorlaufige Thesen zur Reform der Philosophie’, pubblicate negli ‘Anekdota’ del Ruge, nel 1843. “Il vero filosofo, cioè quel filosofo il cui pensiero voglia essere coerente con la vita e con l’umanità che è in lui, deve essere d’origine gallo-germanica… Il cuore, che è il principio femminile, il senso del finito e la sede del materialismo, è francese; la testa, che è il principio maschile e la sede dell’idealismo è tedesco. Il cuore è rivoluzionario, la testa riformista” scriveva il Feuerbach nelle Tesi (cfr. trad. italiana, in L. Feuerbach, ‘Principi della filosofia dell’avvenire’, Torino, Einaudi, 1946, p. 60]