“Chi l’avesse detto a Haeckel che la creatura da lui tenuta a battesimo nel 1866 col nome di Ecologia, sarebbe diventata, poco più di un secolo dopo, un’avventura così sublime dello spirito, da indurre i padri coscritti del senato italiano, sotto la guida del loro presidente, a un abbraccio generale! Ernst Haeckel, si sa, era così “volgarmente” materialista, da essere definito, dalla schiuma spiritualista del suo tempo, «cane», «senzadio», «scimmia». Probabilmente esagerava per davvero, anche se Lenin era convinto che il «suo libriccino» (‘Enigmi dell’universo’) (1) fosse «un’arma della lotta di classe». Comunque sia, non c’è dubbio che con l’ecologia vide giusto, nel senso di interpretarla come disciplina rivolta al sistema di relazioni degli organismi fra loro e con l’ambiente abiotico. Che è quanto di più materialista si possa pensare, ché in questo modo si finisce col mettere tutti sullo stesso piano: dall’energia all’inorganico, agli organismi (uomo compreso). Com’è dunque potuto accadere che questa disciplina veramente degna di «senzadio», sia oggi fatta risalire addirittura a San Francesco, e valga, meglio ancora della patria bandiera, per un interclassismo di ferro? (…) Sul terreno pratico, ecologia vuol dire, in sostanza, queste tre cose: a) fare in modo, con un diverso sistema di produzione (non finalizzato al profitto, ma all’interesse dell’uomo, e perciò anche dei suoi fratelli vegetali e animali), che la natura – come già scriveva Engels in ‘Dialettica della natura’ – non sia costretta a vendicarsi; b) far fronte agli inquinamenti prima che sia troppo tardi; c) organizzare il territorio in modo da arrestare la progressiva desertificazione derivante dai due fenomeni complementari della congestione urbana (con annessa deturpazione turistica) e dell’abbandono delle campagne. (…) C’è insomma pericolo, con l’ecologia, di veder spuntare, oltre al piede forcuto di Haeckel, anche la più autentica lotta di classe marx-engelsiana. E questo non solo per chi sia ideologicamente incline a chiamare in causa il sistema fino a concluderne che non c’è alternativa logica al suo ribaltamento, ma anche per chi nutra ancora fiducia nelle possibilità razionalizzatrici del sistema, e stimi perciò giusto e fattibile far pagare – in concreti termini finanziari – gli inquinamenti ai responsabili, e stabilire un controllo pubblico dell’uso del territorio che possa, non si dice stroncare, ma almeno contenere la speculazione fondiario-edilizia. (…)” (pag 673-675) [Dario Paccino, L’ecologia planetaria. (Rassegne) (Opinioni e resoconti), Il Ponte. Firenze. n. 4, aprile-maggio 1972] [(1) Haeckel, Ernst Heinrich (1834-1919). I problemi dell’universo : Prima traduzione italiana autorizzata dall’autore del dott. Amedeo Herlitzka (1872-1949), con una introduzione sulla Filosofia monistica in Italia e note del prof. Enrico Morselli (1852-1929). Torino : Unione tipografico-editrice, 1904, ndr (archive.org)] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]
- Categoria dell'articolo:Nuove Accessioni
- Articolo pubblicato:10 Dicembre 2021