“La guerra mondiale è una svolta nella storia del mondo. (…) La guerra mondiale ha cambiato le condizioni della nostra lotta e soprattutto noi stessi. Non nel senso che le leggi fondamentali dello sviluppo capitalistico, la guerra per la vita o per la morte tra capitale e lavoro, abbiano avuto una deviazione o un’attenuazione. Già ora, a metà della guerra , cadono le maschere e ci riappare il ghigno dei vecchi lineamenti ben conosciuti. Ma il ritmo dell’evoluzione ha avuto un impulso potente dall’eruzione del vulcano imperialista (…). Storicamente questa guerra era destinata a dare una spinta in avanti alla causa del proletariato. (…) E poi venne l’inaudito, il fatto senza esempi, il 4 agosto 1914. Doveva accadere tutto ciò? Un avvenimento di tale portata non è certamente uno scherzo del caso. Esso deve provenire da cause obiettive che hanno radici profonde e lontane. Ma queste cause possono consistere anche negli errori della guida del proletariato, la socialdemocrazia, nel venir Meno della nostra volontà di combattere; del nostro coraggio, della fedeltà ai nostri convincimenti. Friedrich Engels dice una volta: la società borghese si trova davanti a un dilemma, o progresso verso il socialismo o regresso nella barbarie. Che cosa significa «regresso nella barbarie» al grado ora raggiunto dalla nostra civiltà europea? Finora tutti noi abbiamo letto e ripetuto senza pensarci queste parole, senza sospettare la loro terribile gravità. Uno sguardo intorno a noi in questo momento ci dimostra che cosa significa un regresso della società borghese nella barbarie. Questa guerra mondiale – ecco un regresso nella barbarie. Il trionfo dell’imperialismo porta all’annientamento della civiltà (….). Noi ci troviamo oggi dunque, proprio come Friedrich Engels aveva presagito una generazione addietro, quarant’anni fa, davanti alla scelta: o trionfo dell’imperialismo e crollo di tutta la civiltà come nell’antica Roma, spopolamento, distruzione, degenerazione, un grande cimitero, oppure vittoria del socialismo, cioè dell’azione cosciente di lotta del proletariato internazionale contro l’imperialismo e il suo metodo: la guerra” (pag 51-52) [da ‘La crisi della socialdemocrazia’ (1916) (in) ‘Socialismo o barbarie. La vita e le idee di Rosa Luxemburg’, Edizioni E/O, Roma, 2021]