“Ma come erano sorte queste classi? Se a prima vista si poteva attribuire alla grande proprietà fondiaria, un tempo feudale, un’origine derivante da cause – almeno in primo luogo – politiche, nell’appropriazione violenta, ciò non era più possibile con la borghesia e il proletariato. Qui si manifestava in modo chiaro e palese l’origine e lo sviluppo di due grandi classi da cause puramente economiche. Ed era altrettanto chiaro che, nella lotta tra proprietà fondiaria e borghesia non meno che in quella tra borghesia e proletariato, si trattava innanzitutto di interessi economici, per il conseguimento dei quali il potere politico doveva fungere da semplice strumento. Borghesia e proletariato erano sorti ambedue in seguito a una trasformazione dei rapporti economici, o, per esprimersi più esattamente, del modo di produzione. A sviluppare queste due classi era stato il passaggio, dapprima dall’artigianato corporativo alla manifattura, poi dalla manifattura alla grande industria con l’impiego delle macchine e del vapore. A un certo stadio le nuove forze produttive messe in moto dalla borghesia – innanzitutto la divisione del lavoro e la riunione di molti operai che svolgono un lavoro parziale in un’unica manifattura – e le condizioni e le esigenze di scambio create da queste nuove forze produttive divennero incompatibili con l’ordinamento della produzione storicamente tramandato e consacrato dalla legge, cioè con i privilegi corporativi e con gli innumerevoli altri privilegi personali e locali propri dell’ordinamento feudale della società (che per i ceti non privilegiati rappresentavano altrettante catene). Le forze produttive, rappresentate dalla borghesia, si ribellarono contro i rapporti di produzione. Il risultato è noto: le catene feudali furono spezzate, in Inghilterra poco a poco, in Francia d’un colpo, mentre in Germania la faccenda non è ancora conclusa. Ma come la manifattura, a un determinato grado di sviluppo, entrò in conflitto con i rapporti feudali di produzione, così ora la grande industria è già entrata in conflitto con i rapporti di produzione borghesi che hanno preso il posto di quelli feudali. (…)” (pag 325-326) [‘Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca’ (1886) (in) Marx Engels, Opere. Volume 26. Friedrich Engels. Scritti, maggio 1883 – dicembre 1889, Edizioni Lotta Comunista, Milano; 2019]