“Nel gennaio 1858 Marx scrive ad Engels: «Del resto faccio dei bei passi avanti. Per es., tutta la teoria del profitto, qual è stata finora, l’ho mandata a gambe all’aria. Nel ‘metodo’ dell’elaborazione mi ha reso un gran servizio il fatto di aver nuovamente sfogliato la ‘Logica’ di Hegel ‘by mere accident’ (…). Se c’è di nuovo tempo per tali lavori, avrei una gran voglia di rendere accessibile al senso comune, in due o tre fogli a stampa, il ‘razionale’ del metodo che Hegel ha scoperto ma al tempo stesso ha mistificato» (5). Negli anni in cui elabora la teoria del valore e del plusvalore, in un imponente lavoro di «critica delle categorie economiche» dell’economia borghese (6), Marx esprime dunque chiaramente il duplice termine di riferimento della sua critica: l’economia politica classica borghese e la filosofia hegeliana. L’opera cui Marx accenna nella lettera del 16 gennaio 1858 non fu in realtà mai scritta; in compenso egli avrebbe «fatto i conti» con l’idealismo hegeliano nel metodo dell’esposizione adottato per la ‘Wertformanalyse’. La tematica della forma di merce (7) acquista un significato ancor più decisivo all’interno dell’opera complessiva se si riflette sulla circostanza che questa fu scritta «in ordine inverso» (8): Marx lavorò al futuro Libro Terzo del ‘Capitale’ intorno alla metà degli anni Sessanta e soltanto più tardi arrivò a pubblicarne il primo, nel 1867 ad Amburgo. Successivamente egli modificò sostanzialmente il testo di questa edizione per le pubblicazioni successive (9). Le differenze esistenti fra il primo capitolo dell’edizione del 1867 e quello dell’edizione definitiva del 1890 sono tali da attribuire al testo originario l’importanza di uno scritto a sé, precisamente nel contesto della difficile interpretazione della problematica delle forme del valore” (pag VII-VIII)] [Cristina Pennavaja, ‘Introduzione] [(in) Karl Marx, L’analisi della forma di valore’, Bari, 1976] [(5) Lettera di Marx a Engels, circa 16 gennaio 1858, in ‘Werke’, cit., Bd 29, p. 290 [Opere complete, vol. XL, cit, p. 273]; (6) «Il lavoro di cui anzitutto si tratta è ‘critica delle categorie economiche o, if you like’, il sistema dell’economia borghese esposto criticamente. E’ al contempo esposizione del sistema e critica di esso attraverso l’esposizione». Lettera di Marx a Lassalle, 22 febbraio 1858, in ‘Werke’, cit., Bd. 29, p. 550 [ivi, p. 577]; (7) Marx scrive che «non si dovrebbe dimenticare (…) che già nella forma più semplice, quella della ‘merce’, è analizzato il carattere ‘specificamente’ sociale, niente affatto ‘assoluto’, della produzione borghese». Lettera di Marx a Engels, 22 luglio 1859, in ‘Werke’, cit., Bd. 29, p. 463 [ivi, p. 488]; (8) Lettera di Marx a Schott, 3 novembre 1877, in ‘Werke’, cit., Bd. 34, p. 307 [‘Lettere sul «Capitale», cit., pp. 158 sg.]; (9) Ricordiamo qui che Marx giunse a pubblicare solo il Libro Primo del ‘Capitale’. La prima edizione tedesca apparve ad Amburgo nel 1867; la seconda nel 1873. L’edizione francese fu fatta uscire in dispense popolari fra il 1872 e il 1875. La terza e la quarta edizione tedesche sono del 1883 e del 1890, entrambe curate da Engels. L’edizione inglese del 1887 fu curata da Engels sulla base dei lavori di revisione e di traduzione di Eleanor Marx Aveling, Edward Aveling e Samuel Moore]