“Soltanto dei mascalzoni o dei semplicioni possono credere che il proletariato debba prima conquistare la maggioranza alle elezioni effettuate ‘sotto il giogo della borghesia’, sotto ‘il giogo della schiavitù salariata’, e poi conquistare il potere. È il colmo della stupidità o dell’ipocrisia; ciò vuol dire sostituire alla lotta di classe e alla rivoluzione le elezioni fatte sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere. Il proletariato conduce la sua lotta di classe senza aspettare le elezioni per incominciare uno sciopero, benché per il completo successo dello sciopero occorra la simpatia della maggioranza della popolazione). Il proletariato conduce la sua lotta di classe abbattendo la borghesia, senza aspettare nessuna votazione preliminare (organizzata dalla borghesia e che si svolga sotto la sua oppressione), e nel farlo sa benissimo che per il successo della sua rivoluzione, per l’abbattimento della borghesia è ‘assolutamente necessaria’ la simpatia della maggioranza dei lavoratori (e di conseguenza della maggioranza della popolazione). I cretini parlamentari e i moderni Louis Blanc «esigono» assolutamente delle elezioni, e assolutamente organizzate dalla borghesia, per determinare la simpatia della maggioranza dei lavoratori. Ma questo è un punto di vista di pedanti, di cadaveri o di abili ingannatori. La realtà viva, la storia delle vere rivoluzioni mostrano che assai spesso «la simpatia della maggioranza dei lavoratori» non può essere dimostrata da nessuna votazione (per non parlare delle elezioni organizzate dagli sfruttatori, con l’«eguaglianza» tra sfruttatore e sfruttato!). Assai spesso «la simpatia della maggioranza dei lavoratori» è dimostrata ‘non’ da votazioni, ma dallo sviluppo di un partito, o dall’aumento del numero dei suoi membri nei Soviet, o dal successo di uno sciopero che, per un qualche motivo, abbia acquistato grandissima importanza, o dal successo nella guerra civile, ecc. ecc.” (pag 265-266) [V.I. Lenin, Saluto ai comunisti italiani, francesi e tedeschi, 10 ottobre 1919, in V.I. ‘Lenin e l’Italia’, Edizioni Progress, Mosca; 1971] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]