“Per quello che riguarda le regioni ideologiche sospese ancora più in alto, nell’aria, la religione, la filosofia, ecc., esse contengono un elemento preistorico, che il periodo storico ha trovato e raccolto, ciò che oggi chiameremmo stupidità. Alla base di queste diverse concezioni false della natura della sostanza dell’uomo stesso, degli spiriti, delle potenze magiche ecc., sta per lo più soltanto un elemento economico negativo. Il basso livello dello sviluppo economico nel periodo preistorico ha come complemento, ma anche in parte come condizione, e persino come causa, le false rappresentazioni della natura. E benché il bisogno economico sia stato la molla principale del progresso della conoscenza della natura, e lo sia diventato sempre più, sarebbe però una pedanteria voler trovare a tutta questa stupidità primitiva della cause economiche. La storia delle scienze è la storia della eliminazione graduale di questa stupidità, e quindi della sua sostituzione con una stupidità nuova, ma sempre meno assurda. Le persone che se ne incaricano appartengono anch’esse a sfere speciali della divisione del lavoro e s’immaginano di lavorare un terreno indipendente. E nella misura in cui costituiscono in seno alla divisione del lavoro e s’immaginano di lavorare un terreno indipendente. E nella misura in cui costituiscono in seno alla divisione sociale del lavoro un gruppo indipendente, le loro produzioni, compresi i loro errori, esercitano a loro volta un’influenza su tutta l’evoluzione sociale, e persino sull’evoluzione economica. Malgrado tutto questo, però, essi sono a loro volta sottoposti all’influenza dominante dell’evoluzione economica” (pag 49) [F. Engels, Lettere sul materialismo storico, in Marx-Engels, Opere scelte, p. 1247] [(in) K. Marx F. Engels, a cura di Mario Dal Pra, ‘Materialismo storico e storiografia filosofica. Antologia’, Cuem, Milano, 1970]