“Il passaggio dalla produzione mercantile semplice al capitalismo non è un passaggio formale, un rovesciamento dialettico di tipo hegeliano, ma, come dice ottimamente il Denis (6), il passaggio da un «optimum di ripartizione» in una società dove domina la produzione individuale ad un «optimum di sfruttamento» nella società capitalistica antagonistica. La lotta delle classi è più che l’elemento motore dell’evoluzione (perché questo carattere potrebbe essere ancora compreso come un carattere teorico), la base stessa del sistema economico, che non bisogna mai perdere di vista nel corso dell’elaborazione teorica. Non sembra però che, limitandoci a questo, sfuggiremmo ad un circolo vizioso talora denunciato dagli economisti classici. In effetti Marx e soprattutto Engels, non hanno smesso di affermare che il ‘Capitale’ era destinato ad esporre scientificamente le basi economiche della lotta delle classi. Ciò vuol dire che la lotta delle classi non è che un fenomeno superficiale che maschera i fatti più fondamentali o semplicemente che questa lotta è inseparabile dalle strutture economiche che le corrispondono? Il problema appare abbastanza nettamente nel testo dell”Anti-Dühring’: «Si trattava invece da una parte di presentare questo modo di produzione capitalistico nel suo nesso storico e nella sua necessità nell’ambito di un determinato periodo storico, e quindi anche la necessità del suo tramonto, dall’altra, invece, di svelarne anche il carattere interiore, che ancora era rimasto celato, perché sinora la critica si era appuntata più sulle cattive conseguenze che sul processo della cosa stessa. Questo si ebbe con la scoperta del ‘plusvalore’» (7). Appare chiaro da questo testo, che non si può separare la lotta delle classi dalla sua base economica e dal suo senso nelle strutture capitalistiche. Se quindi si vuol comprendere la maniera in cui la teoria si allaccia con la storia, nel ‘Capitale’, bisogna collocare la lotta delle classi al centro dottrina, e, anche se essa non costituisce tutto il metodo, lo ispira da presso, in quanto essa impone di cercare sempre sotto le apparenze contraddittorie del sistema capitalistico il rapporto di classe che fonda la contraddizione” [Jean-Claude Michaud, ‘Teoria e storia nel “Capitale” di Marx’, Feltrinelli, Milano, 1960] (pag 87-88) [(6) H. Denis, ‘La valeur’, cit., p. 105; (7) F. Engels, Antidühring, cit., pp. 33-34]