“Marx rigetta l’opinione dei «crassi socialisti» secondo cui le questioni politiche sarebbero al disotto di ogni dignità. Dal conflitto dello Stato politico, dal contrasto della sua destinazione ideale con le sue premesse reali. si poteva dappertutto sviluppare la verità sociale. «Nulla dunque impedisce di collegare la nostra critica alla critica della politica, a un intervento nella politica, insomma a lotte reali. Allora noi non ci contrapponiamo dottrinariamente al mondo con un nuovo principio: “Qui è la verità; qui s’inginocchi ognuno!”. Noi elaboriamo per il mondo nuovi principi partendo dai principi del mondo. Noi non diciamo ad esso: “Cessa dalle tue lotte; sono roba da nulla; noi vogliamo dirti la vera parola d’ordine della lotta”. Noi gli mostriamo soltanto per che cosa esso veramente combatte, e la consapevolezza è una cosa che esso deve far sua anche se non vuole». Così Marx riassume il programma della nuova rivista (1): comprensione (filosofia critica) da parte della nostra epoca, di quelle che sono le sue lotte e i suoi desideri” (pag 63) [Franz Mehring, Vita di Marx, Editori Riuniti, Roma, 1976] [(1) ‘Deutsch-Französische Jahrbücher’]