“Quella propensione ad affaccendarsi e a immischiarsi in qualsiasi situazione è gradualmente diventata una prova di straordinaria energia e attività; e il più incostante degli statisti inglesi, quello che in Parlamento non è mai riuscito a portare a buon fine né una trattativa né una proposta di legge, il politico che smuove le acque solo per passatempo e i cui provvedimenti finiscono tutti per essere lasciati dormire sonni tranquilli, quello stesso Palmerston è stato così gonfiato da diventare l’unico personaggio su cui il Paese potesse contare nei momenti di grande emergenza. La verità è che egli ha contribuito non poco a gonfiare se stesso. Non soddisfatto di essere comproprietario del ‘Morning Post, sulle cui pagine ogni giorno era pubblicizzato come il futuro salvatore della patria, ha assoldato persone come il cavaliere Wikoff per diffondere le sue lodi in Francia e in America; ha circuito qualche mese fa il ‘Daily News’ trasmettendogli alcuni dispacci telegrafici e altri utili consigli; e ha messo le mani sulla gestione di quasi tutti i giornali di Londra. La cattiva gestione della guerra  ha prodotto quella situazione d’emergenza in cui il progettava di ergersi  – grande, ineguagliato e ineguagliabile – sulle rovine del governo di coalizione. In quel momento decisivo si è procurato l’appoggio del ‘Times’. Come ci sia riuscito, quale accordo abbia stretto col signor Delane, non è naturalmente dato sapere. Così, il giorno seguente la votazione, tutta la stampa quotidiana inglese tranne l”Herald’ ha chiesto a gran voce la nomina di Palmerston a primo ministro (…)”. [Marx, La caduta del governo Aberdeen] [in Marx Karl Engesl Friedrich, Scritti. Febbraio 1854 – febbraio 1855. Politica internazionale: Russia – Gran Bretagna – Questione d’Oriente – Guerra di Crimea – La Spagna rivoluzionaria, Edizioni Lotta Comunista, 2011]