“Le vicende del manoscritto di ‘Per la critica dell’economia politica’ sono note: si tratta, come scrisse F. Engels, «di 1472 pagine in quarto, in 23 quaderni, scritti dall’agosto 1861 al giugno 1863» (2). Da esso sono stati tratti il II ed il III volume del ‘Capitale’ e, più tardi, anche le ‘Teorie sul plusvalore’ che avrebbero dovuto formare il IV volume, e che vennero pubblicati postumi, rispettivamente nel 1885 e nel 1894 da F. Engels e da K. Kautsky nel 1905. Per contro, i quaderni I-V e XIX-XXIII, che dovevano confluire nel primo volume, sono stati trascurati, tanto che essi verranno resi noti solo nel corso della pubblicazione dell’edizione critica delle ‘Opere’ di Marx e di Engels (MEGA), ancora oggi in corso di stampa. Il manoscritto risulta, dunque, la prima e, per così dire, l’unica stesura dell’intero corpo del ‘Capitale’: in seguito, Marx rielaborerà completamente il primo volume, rivedrà a più riprese diverse parti del materiale destinato ai successivi volumi, ma non sarà più in grado di riprendere nella sua in interezza il disegno complessivo. L’esame di questi manoscritti presenta, dunque, notevole interesse, dal momento che essi consentono di approfondire il metodo e il modo di lavoro di Marx in una fase specifica e significativa della sua elaborazione, tra ‘Per la critica dell’economia politica’ del 1859 e il primo volume del ‘Capitale’ pubblicato nel 1867. «Il 1862 costituì il punto massimo di depressione delle sorti di casa Marx» annota uno dei suoi più aggiornati biografi, il McLellan (3). Malattie, quali la depressione nervosa della moglie in seguito al vaiolo e le incerte condizioni di salute della figlia, afflissero la famiglia; attacchi di epatite, infiammazioni agli occhi e forme di foruncolosi sparse per tutto il corpo colpirono lo stesso Marx (4). Gravi risulteranno le ristrettezze economiche, poiché il ‘Daily Tribune’, diradò dapprima e troncò poi la collaborazione di Marx. Alla fine del 1862, mentre la moglie cercava di vendere libri di famiglia, Marx si offriva per un posto presso una compagnia ferroviaria; all’inizio dell’anno seguente scriveva a Engels di volersi dichiarare insolvente, di trasferire la famiglia al ‘City Model Lodging House’ e di collocare le due figlie come governanti presso una famiglia amica (5). Pure, questo è un periodo di intensa e vastissima produzione: nelle lettere, anche se a volte egli lamenta il fatto che malattie e angustie non gli consentano di dedicarsi alla teoria, Marx sottolinea come proprio «per la disperazione… sto validamente in trincea e lavoro più di un mulo» (6), e altrove, quasi compiaciuto del contrasto, «è strano, che, con tutta la ‘misère’ intorno, la mia scatola cranica sia viva quanto non era stata mai» (7). Non vi è dubbio che tale situazione si riflettesse anche sul lavoro: se per un verso, amplissimo e di rilievo è il materiale trattato, per l’altro, tanto Engels quanto Kautsky lamentarono lo stile e il modo in cui essi vennero redatti. «Riassunti tecnologico-storici» vengono chiamati i quaderni XIX e XX di ‘Per la critica dell’economia politica’, in una celebre lettera (8); essi serviranno per la elaborazione della IV sezione del ‘Capitale’, ma debbono al contempo essere considerati opera in sé stessa compiuta, ricca di spunti anche non ripresi successivamente sulla storia della tecnologia, sui rapporti tra capitale costante e capitale variabile e sulla critica dell’economia classica e dei suoi epigoni” [Pietro Bolchini, Introduzione: ‘Karl Marx e la storia della tecnica’] [(in) Karl Marx, ‘Capitale e tecnologia. Manoscritti 1861-1863’, Roma, 1980] [(2) K. Marx, ‘Il capitale’, 3 libri, Roma, 1974, ‘Prefazione’ di F. Engels, libro II, p. 10; K. Marx ‘Storia delle teorie economiche’, 3 vv., Torino, 1954-1958, ‘Prefazione’ di K. Kautsky, v. I, p. 3; (3) D. McLellan, ‘K. Marx, la sua vita e il suo pensiero’, Milano, 1976, p. 334; M. Rubel e M. Manale, ‘Marx without Myth. A Chrnological Study of his Life and Work’ (Marx senza miti, Studio cronologico della sua vita e del suo lavoro), Oxford, 1975; (4) ‘Carteggio Marx-Engels’, 6 vv., Roma, 1972, v. IV (1861-1866); sulle condizioni di salute proprie e della famiglia; cfr. le lettere del 15 marzo 1862, 19 maggio 1862, 29 maggio 1863, 6 luglio 1863; (5) Ibid., Marx ed Engels, 24 gennaio 1863. A sua volta F. Engels incontrò difficoltà finanziarie a causa della crisi del cotone: cfr: Engels a Marx, 8 agosto 1862; 15 novembre 1862; e fu colpito dalla morte di Mary Burns: cfr. Engels a Marx, 7 gennaio 1863; 13 gennaio 1863. Le circostanze erano per entrambi talmente gravi da provocare l’unico vero screzio tra i due amici, del resto ben presto risolto; (6) Ibid., Marx ad Engels, 27 maggio 1862; (7) Ibid., Marx ad Engels, 18 giugno 1862; alla fine dell’anno Marx scriveva a Kugelmann: «La seconda parte è ora finalmente pronta… E’ la continuazione del fascicolo I, ma compare come opera a sé sotto il titolo ‘Il capitale’ e ‘Per la critica dell’economia politica’ solo come sottotitolo», cfr. K. Marx, ‘Lettere a Kugelmann’, Roma, 1976, p. 23; (8) Marx ed Engels, 28 gennaio 1863 (‘Carteggio Marx-Engels’, cit., v. IV, p. 159]