“Ed è significativo che il filosofo napoletano indicasse proprio in Labriola, o, meglio, in una delle sue due anime, quella del critico e del filosofo, il vero promotore della sistemazione e correzione del marxismo, memore dell’insoddisfazione che Labriola medesimo manifestava nei confronti di un marxismo scientificamente ridotto ai minimi termini dall’insipienza appunto della propaganda socialista in Europa e soprattutto in Italia. Ma è altrettanto significativo che all’altra anima del Labriola, quella rivoluzionaria, Croce contrapponesse non solo il proprio lavoro critico, ma specificamente quello del Bernstein, animato anch’egli, tra gli «altri della crisi», da analogo proposito di correggere e sistemare il marxismo lavorando criticamente in ambito teorico e pratico al di fuori di ogni visione dogmatica (6). A partire dal 1898 si sviluppava in Germania, ma con ripercussioni che superavano i confini della cultura e della politica tedesche, la polemica Bernstein-Kautsky che, nel contrapporre le nuove tesi del revisionismo a quelle dell’ortodossia marxista, adombrava in realtà più di un problema filosofico e si imponeva per la rilevante portata delle conseguenze a livello ampiamente europeo. I termini di quel dibattito, in sede di dottrina politica e di politica pratica, non sfuggivano al Croce, che andava proprio allora misurando il mutato atteggiamento del Sorel e anzi la sua simpatia per le tesi di Bernstein con quello, pressoché contrario, del Labriola; questi all’inizio tendeva a minimizzare la portata della polemica salvo poi, giudicatala «più seria, ossia ‘reale’», col dilagare di quella, prendere posizione netta contro Bernstein non risparmiando, nelle lettere a Croce, giudizi piuttosto coloriti (7). Ma soprattutto a Croce non sfuggiva la natura di quella polemica che sì si manifestava in termini di dottrina politica, ma affondava le proprie radici in un terreno filosofico che con Bernstein, Sorel e altri egli stesso aveva contribuito a dissodare. Il libro di Bernstein, ‘Die Voraussetzungen des Sozialismus und die Aufgaben der Sozialdemokratie’ (Socialisme théorique et socialdémocratie pratique’) (8) usciva nel gennaio del 1899, ma il manoscritto era comunque terminato alla fine del 1898. Inoltre esso non cadeva nel tranquillo stagno del socialismo tedesco come fulmine a ciel sereno giacché era stato preceduto da conferenze, articoli e comunque ufficialmente dichiarato in una lettera inviata al congresso socialdemocratico tedesco, a Stoccarda, il 3 ottobre 1898. La materia trattata nell’opera non risultava affatto nuova alla critica marxistica e non marxistica soprattutto tedesca, giacché era stata trattata nella serie d’articoli intitolata ‘Problemi del Socialismo’, soprattutto nella ‘Neue Zeit’, fondata nel 1883 dal Kautsky e considerato il periodico più autorevole – con il ‘Sozialistiche Monatshefte’ – del socialismo teorico e pratico tedesco. Che l’«eresia» documentabile e documentata risalisse agli anni precedenti il 1898 è espressamente dichiarato dal Bernstein, che aggiunge a prova di ciò: «Cette déviation ne date pas, en vérité, de peu de temps. Elle est le produit d’une lutte intérieure de plusieurs années, connue d’Engels – comme je puis le prouver» (9)” [Maurizio Bazzoli, Fonti del pensiero politico di Benedetto Croce, Milano, 1971] [(6) Cfr. ‘Come nacque e come morì il marxismo teorico in Italia’ (in ‘Materialismo storico ed economia marxistica’, cit., p. 318); (7) «Quel cretino di Bernstein […]»; «Quel buon uomo di Kautsky […]». Si vedano le lettere di Labriola a Croce del 17 novembre 1898 e 8 gennaio 1900 (in ‘Come nacque’ etc, cit., pp. 314-315 e 320-321); (8) Con questo titolo fu subito tradotto in francese (Parigi, P.V. Stock, 1900). Questa traduzione – alla quale farò riferimento – fu approvata da Bernstein poichè «rien n’a été changé en matière de principe» e benchè non sia del tutto una traduzione testuale dell’edizione tedesca, tuttavia non se ne discosta che minimamente. Inoltre esse è interessante perchè contiene una Prefazione dello stesso Bernstein in cui egli risponde alla critiche (specialmente del Kautsky, col quale evidentemente Labriola finiva col trovarsi d’accordo) mosse alla prima edizione tedesca dell’opera; (9) Cfr. Prefazione all’edizione tedesca di ‘Socialisme théorique et socialdémocratie pratique’, cit., p. XLII; ma si veda anche p. XXXV]
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- Articolo pubblicato:19 Ottobre 2016