“I critici successivi del leninismo non hanno aggiunto molto di sostanziale alle argomentazioni sviluppate da Akselrod nel 1906-7. Con molta acutezza egli scorgeva il pericolo principale nella tendenza del «partito leninista» a negare l’autonomia del proletariato facendosene l’unico interprete e portavoce autorizzato. Con lo scoppio del conflitto mondiale Lenin vede nella guerra un’occasione per l’innesco del processo rivoluzionario. Di qui la parola d’ordine del disfattismo e della trasformazione della guerra imperialistica in guerra civile, rovesciando la guerra contro coloro che l’hanno voluta. Del resto trasformare la guerra in guerra civile significa metterne in luce la vera natura. Il mezzo più efficace per combattere la guerra è la rivoluzione e «la rivoluzione in tempo di guerra è guerra civile» (10). Sullo sfondo della Prima guerra mondiale Lenin sviluppa e radicalizza la sua teorizzazione della guerra civile, reagendo con rapidità e audacia all’impotenza del socialismo internazionale. L’incisività e nettezza delle sue posizioni non debbono far dimenticare che in Russia la guerra civile scoppiò ‘dopo la rivoluzione’ e si sviluppò ben oltre la fine della Guerra mondiale. Nel 1915 nell’intervento dal titolo ‘Alcune tesi’, apparso sul «Social Demokrat», Lenin traccia un possibile scenario nel caso di una vittoria della rivoluzione in Russia. La parola d’ordine dovrebbe essere pace per tutti e libertà per le colonie. Gli Stati borghesi non l’accetterebbero, di qui la necessità di condurre una guerra rivoluzionaria, basata sull’insurrezione dei popoli oppressi (guerre di liberazione nazionale) e del proletariato (rivoluzione sociale). La Guerra mondiale ha enormemente accelerato le tappe della rivoluzione socialista, su questo sfondo è possibile pensare a una trasformazione della guerra imperialistica in guerra civile su scala mondiale condotta dal proletariato contro la borghesia. La trasformazione della guerra tra Stati nazionali in guerra civile in quanto forma estrema della lotta di classe era già rintracciabile negli scritti di Marx sulla Comune e Lenin, a partire dalla rivoluzione russa del 1905, si era collegato a tale esperienza proponendo di unire lo sciopero politico di massa all’insurrezione armata. Negli scritti degli anni della guerra è esplicito il riferimento a Clausewitz; Lenin non si stanca di ripetere che «sarebbe un grave errore dimenticare che ogni guerra è solo la continuazione della politica con altri mezzi». Ma in Clausewitz la guerra è il banco di prova dell’unità tra Stato e popolo. Nel caso russo invece la guerra rivelerà – secondo Lenin – la totale separazione del popolo dello Stato, divenendo un’arma formidabile in mano al partito dell’insurrezione. La guerra è l’esito ultimo e inevitabile della struttura classista della società: «Essa è lo scoppio delle contraddizioni storiche, acuitesi in modo tale da non poter essere risolte con nessun altro mezzo» (11). In base alla teoria marxista e realistica della guerra, non ha senso introdurvi considerazioni di diritto o di morale, e sono secondarie le distinzioni tra guerre difensive e offensive, primario è l’interesse del proletariato e l’analisi classista dei conflitti. Utilizzando Clausewitz, Lenin si ricollega a Marx e a Engels; questa continuità è innegabile, ma non esaurisce il problema data l’intensità con cui Lenin aveva recepito la connessione clausewitziana tra guerra e politica, al punto che la distinzione rischiava di scomparire. E’ quel che argomenta Carl Schmitt, secondo cui Lenin ha spostato all’interno del conflitto politico il concetto di nemico che era proprio della guerra, operando una doppia radicalizzazione, in base alla quale la politica passava sotto il segno del conflitto bellico, in concreto della guerra civile, e l’avversario politico, ovvero il nemico di classe, diventava un nemico assoluto, mentre la guerra non aveva più limiti caricandosi di una totale ostilità ideologica. Fondendo politica e guerra, sotto la spinta dell’ideologia della violenza, Lenin porta la lotta armata dentro la politica: «La teoria militare di un rivoluzionario di professione quale Lenin distrusse ciecamente tutte le delimitazioni tradizionali della guerra, quest’ultima diventò guerra assoluta contro un nemico assoluto». Con Lenin ha inizio una nuova era, quella della guerra civile mondiale. Nell’interpretazione di Schmitt il bolscevismo rappresenta una novità sconvolgente perché ha operato un’inversione della formula di Clausewitz facendo della politica una continuazione della guerra. Ma l’affermazione che la guerra, cioè l’uccisione fisica del nemico, sia il presupposto, il contenuto e lo scopo della politica, esprime ciò che Schmitt attribuisce a Lenin, non la concezione leniniana del rapporto tra politica e guerra. In Lenin la violenza e i nemici politici non sono mai degli «assoluti» ma lo strumento e gli obiettivi di una concezione rivoluzionaria e spregiudicatamente realistica della politica. Lenin attraverso Marx, è d’accordo con Clausewitz nel collocare al primo posto la politica, rispetto a cui la guerra, compresa la guerra civile, è uno strumento da valutare caso per caso. Schmitt imputa invece a Lenin la riduzione della politica a guerra, a lotta mortale contro il nemico (lo straniero). Dice esplicitamente che il presupposto della politica è la guerra, assolutizzando quello che in Lenin è contingente e sempre subordinato agli obiettivi dell’azione politica del partito. Schmitt proietta Lenin nel contesto della scena politica novecentesca e ne fa l’iniziatore della guerra civile mondiale, in cui si riassume ai suoi occhi il concetto di comunismo” [Pier Paolo Poggio, ‘La rivoluzione russa, il bolscevismo e lo stalinismo’] [(in) Pier Paolo Poggio, a cura, ‘L’età del comunismo sovietico (Europa: 1900-1945), ‘L’altronovecento, comunismo eretico e pensiero critico’, volume 1′, Milano, 2010]  [(10) V.I. Lenin, ‘La guerra imperialista’, Roma, 1972, p. 27; (11) Cit. da C. Ancona, ‘L’influenza del “Vom Kriege” di Clausewitz sul pensiero marxista di Marx e Lenin’, Rivista storica del socialismo, 1964, nn. 25-26, p. 142] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]