“Nel 1947 Giuliano Pischel pubblicava, in due diverse edizioni, due traduzioni delle ‘Tesi su Feuerbach’, che, fatto abbastanza singolare, pur essendo pubblicate a pochi mesi di distanza e dallo stesso autore, sono sostanzialmente diverse l’una dall’altra. La prima traduzione (55) è in verità di assai scarso valore, per la ragione essenziale che essa segue ora la redazione di Engels, ora quella di Marx, mescolando i due testi in maniera francamente sconcertante. Nella stessa Tesi (ad es. nella III, nella IV, nella VI) i due testi si alternano nella maniera più imprevedibile e più incomprensibile. Non mancano, del resto alcuni errori. Questa versione non merita perciò una particolare considerazione. La seconda versione del Pischel, pubblicata nella sua versione parziale della ‘Ideologia tedesca’ (56), si presenta come più corretta e curata. Essa si fonda, per espressa dichiarazione del Pischel (p.9) sulla raccolta già menzionata di scritti giovanili di Marx ‘Der historische Materialismus’ pubblicata a Lipsia nel 1932 da S. Landshut e da J.P. Mayer, nella quale raccolta le ‘Tesi su Feuerbach’ sono riprodotte nel testo originale di Marx. E’ su questo testo, quindi che si fonda la seconda traduzione del Pischel, che è la prima traduzione integrale delle ‘Tesi’ in italiano dal testo tedesco di Marx (quella di Mayer, infatti, è parziale, quella del De Feo, come si è visto, è ritradotta dal francese) (57). In alcuni punti, tuttavia, il Pischel continua a seguire il testo di Engels (…). La seconda traduzione del Pischel si ispira alla interpretazione riformista di Marx, già nella scelta dell’edizione da cui tradurre la ‘Ideologia tedesca’ (59), ma ancor più per la evidente influenza che sul Pischel esercita il Mondolfo. (…)” [Arrigo Bortolotti, Marx e il materialismo. Dalla ‘Sacra famiglia’ alle ‘Tesi su Feuerbach’, 1976]
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- Articolo pubblicato:7 Dicembre 2015