“Il contatto fra due economie che hanno raggiunto un grado di sviluppo diverso determina (…) un tentativo di violento adeguamento della struttura industriale dell’economia più debole a quella dell’economia più sviluppata, con il risultato, però, di provocare una evidente alterazione e deformazione del processo naturale di accumulazione capitalistica nell’economia più debole. In questo senso, le caratteristiche della formazione di gruppi monopolistici in Italia sono comuni ai processi analoghi che si sono verificati in altre economie capitalistiche, relativamente arretrate rispetto alle economie più forti dello stesso mercato capitalistico. In Germania e in Giappone, per esempio, la creazione di formazioni di tipo monopolistico trova ancora la sua origine sia nei rapporti di alcune forze industriali con lo Stato, sia nella formazione di cartelli in funzione diretta delle esigenze poste dalla concorrenza internazionale. E in Germania e in Giappone assistiamo alla affermazione di gruppi monopolistici contemporaneamente al consolidamento della grande proprietà latifondistica e semifeudale nelle campagne. Questo ci porta ad affermare, pur tenendo conto dei pericoli di schematismo insiti in simili conclusioni, che, soprattutto nella fase imperialistica dello sviluppo del capitalismo e con lo svilupparsi dei collegamenti e degli scambi (di merci e di capitali) fra le varie economie di mercato capitalistico internazionale, la formazione di gruppi monopolistici tende ad affermarsi con maggiore rapidità proprio nelle economie capitalistiche più arretrate e tende, in queste, a raggiungere le massime possibilità di controllo e di predominio. Interessante a questo proposito è ricordare l’osservazione fatta da Marx per l’economia irlandese già nel secolo XIX: “Tutto il capitale, in Irlanda – scrive Marx – impiegato fuori dall’agricoltura, nell’industria e nel commercio, si accumulò lentamente nel corso degli ultimi venti anni e in mezzo a fluttuazioni ininterrotte. La concentrazione dei suoi elementi individuali fu, per ciò stesso, più rapida” (5)’ [Bruno Trentin, ‘La concentrazione monopolistica e le contraddizioni specifiche del processo di accumulazione capitalistica in Italia (II). Problemi dell’accumulazione capitalistica in Italia’, Roma, 1955] [(5) Vedi ‘Il Capitale, ed. Rinascita, I vol., pag 142]