“Lenin era un grande conoscitore e ammiratore di Clausewitz. Durante la Prima guerra mondiale, nel 1915, aveva studiato a fondo il libro ‘Della guerra’, riportandone estratti in lingua tedesca nel suo quaderno di appunti – la Tetradka -, con tanto di note a margine in russo, sottolineature e punti esclamativi. In questo modo ha lasciato uno dei più formidabili documenti della storia universale e di quella delle idee. Un esame approfondito di questi estratti, queste glosse, queste sottolineature e questi punti esclamativi permette di cogliere lo sviluppo della nuova teoria della guerra assoluta e dell’inimicizia assoluta che caratterizza l’epoca delle guerre rivoluzionarie e i metodi della moderna guerra fredda. Ciò che Lenin poteva apprendere da Clausewitz, e imparò in fondo, non è soltanto la famosa formula della guerra come continuazione della politica. E’ anche il riconoscimento che la distinzione dell’amico dal nemico è la cosa più importante, e determina tanto la guerra quanto la politica. Solo la guerra rivoluzionaria è, per Lenin, vera guerra, perché nasce dall’inimicizia assoluta. Tutto il resto è gioco convenzionale” [Carl Schmitt, Teoria del partigiano. Integrazione al concetto di politico, 2005] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]
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- Articolo pubblicato:6 Novembre 2014