“Finché non v’erano classi, non v’era neanche quest’apparato. Quando apparvero le classi, sempre e dovunque; contemporaneamente allo sviluppo e al rafforzarsi di questa divisione, apparve pure quest’istituto speciale: lo Stato. Le forme di Stato furono straordinariamente varie. Nel periodo della schiavitù, nei paesi più progrediti, più colti e civili per quei tempi, ad esempio nell’antica Grecia e a Roma che erano interamente basate sulla schiavitù, noi abbiamo già varie forme di Stato. Già allora sorse la differenza tra la monarchia e la repubblica, tra l’aristocrazia e la democrazia. La monarchia, come potere di una sola persona; la repubblica, come assenza di qualsiasi potere non elettivo. L’aristocrazia come potere di una minoranza comparativamente piccola; la democrazia, come potere del popolo (democrazia nella traduzione letterale dal greco significa appunto: potere del popolo). Tutte queste differenze sorsero all’epoca della schiavitù. Nonostante queste differenze, lo Stato dell’epoca della schiavitù era uno Stato schiavistico, fosse esso monarchico o repubblica aristocratica o democratica. (…) Lo Stato è una macchina per l’oppressione di una classe da parte di un’altra, una macchina per tenere sottomesse ad una classe le altre classi soggette. La forma di questa macchina può essere diversa. Nello Stato schiavista noi abbiamo la monarchia, la repubblica aristocratica o persino la repubblica democratica. Le forme di governo furono in realtà estremamente varie, ma la sostanza delle cose rimase sempre la medesima: gli schiavi non avevano nessun diritto, rimanevano la classe oppressa e non erano considerati esseri umani. La stessa cosa riscontriamo nello Stato feudale. Il mutarsi della forma di sfruttamento ha trasformato lo Stato schiavista in Stato feudale” [V.I. Lenin, ‘Sullo Stato. Lezione tenuta all’Università Sverdlov l’11 luglio1919’, Mosca, 1949] [Lenin-Bibliographical-Materials] [LBM*]