“La chiave per la comprensione dei rapporti tra le persone, secondo Marx ed Engels, è la struttura di classe (2). La divisione in classi, affermano Marx ed Engels, non si trova in ogni forma di società: le classi sono un prodotto della storia e in futuro scompariranno. Nei più antichi tipi di società «tribali» le classi non esistevano perché in queste società non c’era né surplus produttivo né proprietà privata: la produzione si fondava sulle risorse della comunità e i frutti dell’attività produttiva erano distribuiti a tutta la comunità. Le divisioni di classe sorgono soltanto quando si crea un surplus tale che diventa possibile per una classe di non-produttori vivere dell’attività di altri. Coloro che riescono a conquistare il controllo dei mezzi di produzione costituiscono una classe dominante, o di governo, sia in senso economico che politico. Perciò per Marx ed Engels i rapporti di classe sono necessariamente rapporti di sfruttamento ed implicano divisioni di interesse tra classi dominanti e classi subordinate. Le divisioni di classe sono inoltre intrinsecamente conflittuali e danno luogo frequentemente ad una intensa lotta di classe. E’ sorprendente, e va sottolineato fin dall’inizio, che Marx non abbia scritto praticamente nulla sui possibili legami tra lo sfruttamento di classe e lo sfruttamento delle donne. Engels, comunque, tentò di analizzare questo argomento nell’opera ‘L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato’, nella quale cercò essenzialmente di collegare le origini del dominio sessuale alla nascita della proprietà privata, soprattutto la proprietà privata dei mezzi di produzione che a sua volta era considerata la condizione dello sviluppo dello Stato. Le più antiche forme di società, secondo Engels, erano matriarcali: le donne erano più potenti degli uomini. Ma questo rapporto tra i sessi si invertì con l’avvento della proprietà privata. Anche se Engels non spiega affatto in modo chiaro come avrebbe avuto luogo tale processo, egli lo collega direttamente con l’avvento della proprietà privata e quindi delle classi sociali, quando gli uomini si impadronirono del potere per proteggere l’eredità patrimoniale. Quindi, secondo l’analisi di Engels lo sfruttamento sessuale è una conseguenza dello sfruttamento di classe: «La moderna famiglia singola è fondata sulla schiavitù domestica della donna, aperta o mascherata (…). Al giorno d’oggi l’uomo, nella grande maggioranza dei casi, deve essere colui che guadagna, che alimenta la famiglia (…) il che gli dà una posizione di comando che non ha bisogno di alcun privilegio giuridico straordinario. Nella famiglia egli è il borghese, la donna rappresenta il proletario» (3). Engels non esitò a trarre le implicazioni di questo punto di vista: con il superamento del capitalismo, e quindi della divisione della società in classi, scomparirà anche lo sfruttamento sessuale. Lo sviluppo del capitalismo, secondo Engels, prepara il terreno per la sconfitta dello sfruttamento sessuale perché la principale forma di deprivazione a cui le donne sono soggette in una società capitalista – una partecipazione non paritaria alla forza lavoro – viene in certa misura superata dall’aumento della loro partecipazione al lavoro salariato. In una società futura, una eguale partecipazione alle attività produttive costituirà la base su cui realizzare l’uguaglianza in altre sfere della vita (4). Engels e Marx adottarono un punto di vista simile anche a proposito delle disuguaglianze razziali. A loro parere la classe e la lotta di classe sono il meccanismo principale, il «motore» dello sviluppo storico” [David Held, ‘Modelli di democrazia’, Bologna, 1998] (pag 175-177) [(2) Per una visione d’insieme si veda A. Giddens e D. Held (a cura di), ‘Classes, Power and Conflict’, London, Macmillan, 1982, pp. 12-39; (3) F. Engels, ‘Der Ursprung des Familie, des Privatei Gentums und des Staats’, in Marx e Engels, ‘Werke’, cit., trad. it., ‘L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato’, Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 101; (4) ‘Anche se su questo problema le opinioni sono molto diverse la maggior parte dei commentatori è d’accordo nel ritenere che poco dell’analisi di Engels può essere difesa (…)’]